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offre confortanti lusinghe di grande sviluppo in un prossimo avvenire, tostochè si riuscirà di vincere i morbi (pebrina e letargia) che la infestano. La selvicoltura, frutticoltura, apicoltura, specialità che fino ad ora giacevano in un desolante abbandono, cominciano già a rialzarsi. Così le prime difficoltà furono vinte dalla forza impulsiva del Governo e giova sperare che le sue e le premure dei Comizi agrarî, la cui operosità é superiore ad ogni elogio, condurranno l'agricoltura a più lieti destini. Quando poi la luce della scienza avrà stenebrate le menti anche della popolozione rustica, i frutti del risorgimento agricolo non potranno mancaro alla Dalmazia e questa è certo una bella pagina della Storia contemporanea).

Comizio agrario in Zara.

(si è costituito nel mese di Maggio 1871 allo scopo di rappresentare legalmente il circondario di Zara in tutto ciò che riflette gl' interessi agricoli e per esercitare la sua influenza ed attività in tutto che può migliorare le condizioni agricole del paese e le industrie affini. Conta già 150 soci). Borelli Conte Manfredo, Presid. Abelich Pietro, Vice-Presid.

Membri della Direzione.
Graovac-Brunelli Gian Maria.
Bercich Giuseppe.
Ferrari-Cupilli Simeone.
Nekić Dn. Matt., Segretario.

Comizio agrario in Arbe.

(istituito nel Giugno 1869. L'operosità di questo Comizio si manifestò precipuamente nell' impianto di oltro 300 piante di gelso, nell' erezione di un semenzajo e vivajo di gelsi e piante fruttifere, nonchè nel miglioramento. delle razze ovine mediante incrociamento delle nostrane coi merinos, dai quali s' ebbero dei nati veramente modelli. Ora il Comizio va ad imprendere la chiusura ed il dissodamento di un fondo concessogli dal Comune, chiamato Campo Marzo, attiguo alla borgata, nel quale intendo d' esperimentare su vasta scala la frutticoltura e la seminagione di foraggi).

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Comizio agrario in Pago.

(si è costituito nel Dicembre 1869 ed eminenti sono i risultati della sua operosità. - Sotto la direzione di questo Comizio si è costituita nell' Ottobre 1870 una Società per azioni con statuto proprio tendente a migliorare la razza ovina sull'isola di Pago mediante un migliore trattamento degli animali e mediante l'incrociamento della razza indigena cogli arieti merinos. A meglio cogliere il fine proposto, s'istituì un greggo modello in uno dei migliori ed accessibili pascoli dell'isola, vi s'introdussero già nel primo anno 110 pecore indigene e s' ebbero 93 agnelli, de' quali 45 bastardi, robusti e tanto belli da destar la meraviglia dei circonvicini pastori. Nell' autunno dell'anno 1871 furono costruite la casa del pastore, le tettoje e l'ovile pergli animali con una spesa di 1500 fior. ed altre 110 pecore indigeno con 6 arieti merinos vi s'introdussoro, così che il gregge consta at

tualmente di 300 animali provveduto di ripari e di erbe e trovasi in tale stato da potersene ripromettere i migliori risultati. La Società animata da ottime intenzioni e generosamente sussidiata dall' I. R. Governo spera di poter entro 5 anni possedere un gregge di circa mille animali parte bastardi e parte puri merinos. Fra breve una porzione del pascolo verrà imboscata ed in prossimità al gregge verrà istituito un armento modello per migliorare la razza bovina mediante l'incrociamento, e se l'I. R. Luogotenenza vorrà, come fino ad ora, essere larga di sussidi verso il Comizio, tenterassi d'istituire in vicinanza al gregge un apiario col sistema razionale, che dofuorchè in Dalmazia vunque vonne introdotto con ottimi risultati). Direzione.

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Mir

ković de, Giorg. Palcich Giorgio. Faccini Dn. Marco, Segret.-Cass.

Comizio agrario in Knin.

(si è costituito nell' Agosto 1871, conta 30 soci fondatori).

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formulare proposte per gl' interessi agricoli della Dalmazia ecco il programma del Comizio agrario di Dernis, costituitosi nell'anno 1869, la cui operosità è superiore ad ogni elogio. Infatti nel breve periodo della sua esistenza, l'arido monte Moseć fu seminato di oltre 8000 piante, venne formato un vivajo di piante d'ailanto e si è fatto acquisto di ben 10 macchine agrarie. Una partita di api venne affidata alla cura dell'infaticabile e benemerito Dn. Michele Nikolić, Vicario Vescovile gr. unito in Kriske, il quale tanto contribuì allo sviluppo dell'istituzione, promosse la coltura degli erbaggi e formò un orto modello. Il Comizio s'è provveduto inoltre di una biblioteca, che in oggi conta circa 150 volumi, fece impartire l'istruzione agraria nelle Scuole popolari di Dernis e Kriske, e distribuì ai maestri sementi da orto, onde i fanciulli prendano amore al lavoro. Il Sig. Marco Grubissich da Dernis offerse al Comizio il mezzo di progredire a gran passi e di aprire nel Distretto un nuovo campo d' industria, cedendo al medesimo per l'epoca di 10 anni una casa colonica con vasta stalla, fenile, orto, e fondi aratori, vignati e prativi).

Direzione Generale residente in Dernis.

Tomasić de, Franc., I. R. Giudice distrett. (p. 47), Presidente. (vacante) Vice-Presidente.

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Comizio agrario in Scardona.

(istituito nell'anno 1870. L' operosità di questo Comizio agrario, abbenchè recentemente istituito, è pienamente e sott' ogni aspetto lodevole. Tale sua operosità estendesi nell'imboscamento di quelle aride montagne, avendo già fatto impiantagioni di parecchie migliaja di piante boschive. Ove poi le solerti cure di questo Comizio, e segnatamente dell' egregio suo Segretario Sig. Pietro Knežević, verranno validamente appoggiate, e alle leggi concernenti la selvicoltura si darà pronta esecuzione, inapprezzabili se ne avranno i risultati. Nell'anno 1871 il Comizio agrario si distinse particolarmente nel raccogliere con tutto l'impegno un eletto assortimento di prodotti agrari, vegetali, di vini, oli, ecc. che a sua cura furono spediti all' Esposizione agricolo-industriale e di belle arti in Trieste. Vidović Angelo, Presidente. Knežević Pietro, Segretario. Assessori.

Rosa Piet. Nakić Giov.

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Sav. Vidović Sim.

Bubalo Bartolomeo.

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Dragišić

Biedov Giov.

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(Non vi sussiste veramente un Comizio agrario; il Comune peraltro da due anni addietro ha istituito un orto modello destinato ad allevare piante fruttifere e boschive per poi ridurre a coltura, secondochè si addatteranno le uno o le altre, varî tratti di fondi comunali ora incolti.

Il Rmo. Dn. Antonio Lovrić, Canonico onorario della Concattedrale di Macarsca e Parroco-Decano di Almissa venne nominato nel Gennajo 1869 dall' I. R. Ministero Istruttore vagante per insegnare alla popolazione rustica in modo pratico i diversi rami di agricoltura.

Ecco il suo programma:

Assicurare innanzi tutto al popolo la sussistenza e migliorare con pronti e solleciti mezzi la di lui misera condizione. Promuovere quindi successivamente e a passo passo tutti quei rami d'industrie, che addatte alle circostanze locali e consentanee alla specialità del terreno, sono capaci ad apportargli novelle risorse e maggiori ricchezze.

Fra i tanti rami d'industrie, a suo avviso, dovrebbero tenere il primo posto:

1. La moltiplicazione, la conservazione, il perfezionamento e l'uso dei concimi animali e vegetali ;

2. L'aumento ed il perfezionamento dei prodotti campestri coll'appropriarne l'uso dei concimi minerali, cioè della calce, degli alcali e dei silicati sotto forma di marne, di gesso, di ceneri, di vecchi calcinacci, di ossami e di crostacei polverizzati, secondo le differenti qualità delle piante e del terreno, in cui vengono coltivate.

3. L'introduzione e la propagazione delle praterie artificiali temporance di piante miglioranti, che si adattano benissimo a qualunque sistema di rotazione agraria e che nel tempo stesso fertilizzano così i terreni, che li rendono capaci a riprodurre il doppio del grano, per non dire il quadruplo. Esse sarebbero la più sicura guarentigia per allevare i nuovi boschi per preservare dal totale esterminio i vecchi, e sarebbero l'espediente il più adatto ed il più opportuno per aumentare sensibilmente i concimi, per far prosperare i nostri animali, per migliorare le loro razze, per sostituire alle capre tanto venefiche e tanto nocive le pecore; in somma per fare che la nostra agricoltura prenda proporzioni considerevoli, assuma slanci generosi, ottenga progressi rapidi, arrivi a centuplicare i suoi redditi ed a perfezionare i suoi prodotti.

4. La coltivazione dell' Helianthus tuberosus, conosciuto dai nostri villici sotto il nome di Careva-ripa. Questa pianta prospera in tutte le terre meno che nelle paludi. Il suo prodotto oltrechè essere certo e sicuro, perchè non soggetto all' eventualità di niuna sorte, puossi certamente pareggiare al reddito che no danno le migliori praterie naturali. Essa sebbene indigena, è negletta ed abbandonata del tutto, ma oh! quanto

utile non apporterebbe al povero viilico, il quale per le sfavorevoli posizioni del proprio paese, difetta il più delle volte di foraggi, di erbaggi ed anco di combustibile.

5. La coltivazione e la propagazione di alcune qualità di ortaggi e di radici-foraggio, che resistono si al freddo che alla siccità più dei nostrani, da cui la popolazione rustica ne coglierebbe grandissimi vantaggi.

6. La coltivazione di alcune qualità di cavolo-cappucci sì primaticci che tardivi, specialmente nei maggiori centri di popolazione, ove le latrine, le officine e gli opifici offrono il migliore ed il più abbondante letame per questo genere di coltura ed ove il contadino è più sveglio, più attivo e più calcolatore, diverrebbe una sorgente d'immensi ed incalcolabili vantaggi. Coltivati con un po' di cura, divengono di straordinaria grandezza e di gusto saporitissimo; si prestano poi a meraviglia per far i krauti o cappucci garbi da superare di gran lunga gli esteri, che ci giungono per la via di Trieste e pei quali la povera nostra Provincia (fatto calcolo approssimativo) spende annualmente oltre i settantamila (70.000) fiorini.

7. La sempre maggiore coltivazione dell' olivo, del fico-bianco e della mandorla al lato dei vigneti; comechè queste piante sono eccezionali alla nostra Dalmazia a fronte di tanti Regni e di tanti Imperi, assicurrerebbero il nostro avvenire e da se sole sarebbero capaci a farci ricchi.

8. La coltivazione del Gelso. Però le piante di esso destinate a formar corona d'ogni rustica abitazione, vorrebbe innestate a frutto, onde il povero villico sia a portata di utilizzarle pei suoi animali domestici e più ancora per la sua famiglia sofferente

per inedia e per fame nei mesi di Maggio e Giugno, l'epoca dell' anno per lui la più calamitosa, la più stentata e la più fatale.

9. La coltivazione d'ogni albero da frutto, ma specialmente dei pomi e dei peri invernali, onde nella rigida stagione abbia di che ristorarsi la vecchiaja, trovi la gioventù un gradito cibo e la famiglia un compenso del pane.

10. La coltivazione e la propagazione del Piretro insetticida e della Robbia dei tintori. Piante nostrane che sono di gran lunga per noi più interessanti, che non tutte le esotiche comprese assieme, perchè oltre ad essere di maggior lucro e di più sicuro interesse, si associano perfettamente e si accordano meglio colle nostre attuali economiche condizioni, e dirò pur anco colle telluriche, atmosferiche ed idroscopiche.

Fedele a questo suo programma, egli potè ottenere finora i seguenti risultati:

1. Che in questo Comune politico alcuni villici cominciano già a costruire i loro letamaji secondo le forme proposte dai più accreditati moderni agronomi ed a far utili esperimenti con dei concimi minerali.

2. Che le praterie artificiali danno un' annuo prodotto di 30.000 oke di fieno. Se la straordinaria siccità nei mesi di Agosto, di Settembre e fino alla metà di Ottobre si nell' anno p.p. come pure nel corrente (1871) non avesse distrutto le già seminate, ascenderebbe il loro prodotto nell' anno p. v., a più di 100.000 oke.

3. Che l'Helianthus tuberosus dà un prodotto ormai di almeno 6000 oke annue.

4. Che gli ortaggi e le radici-foraggio producono in complesso un 60.000 oke.

5. Che le giovani piante di sole Mandorle ascendono ad oltre 120.000 piante.

6. Che in alcuni villaggi si attrovano migliaja di giovani Gelsi, seminati nel p. anno.

7. Che il Piretro insetticida coltivato, dietro il suo esempio, in molti punti della Provincia, da ormai un utile di 30.000 fiorini annui. La sua coltura promette di occupare fra breve dimensioni considerevoli.

Lusingasi poi fondatamente, che la coltura razionale, da lui iniziata, della Robbia dei tintori, prenderà fra pochi anni uno slancio non minore del detto Piretro.

Comizio agrario in Traù.

(costituito nell' anno 1869. In questo frattempo fu per sua cura imboscato e cinto con muro a secco uno spazio nell' Isola Bua presso la Madonna del Lido, dell' area di circa 40 jugeri. Circa altrettanti ne furono imboscati in terra-ferma nella località Bernistrovizza, o questi due spazi furono affidati alla sorveglianza di appositi custodi. Un terzo spazio di pari estesa era stato imboscato a Seghetto nella località Gradaz, ma fu devastato dai confinanti villici di Labin. La Società si è fornita di vivaj di gelsi, di conifere e di altre piante da bosco, e va diffondendole in opportuni vivaj solidamente palificati. Sta facendo studi per proporre provvedimenti a salvezza delle macchine boscate che esistono in tutto il circondario comunale, nel quale va estendendo le sue operazioni dietro all'autorizzazione Comunale impartita con suo deliberato 25 Ottobre 1870 N. 2818. Essa fa custodire diligentemente i merinos distribuiti dall'Eccelsa Luogotenenza, ed ha il con

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