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Non secus exarsit, quam cum balearica plumbum
Funda jacit: volat illud, et incandescit eundo;
Et quos non habuit, sub nubibus invenit, ignes.
Vertit iter; caeloque petit diversa relicto:
Nec se dissimulat: tanta est fiducia formae.
Quae quamquam justa est, cura tamen adjuvat illam:
Permulcetque comas, chlamy demque, ut pendeat aptė,
Collocat: ut limbus, totumque appareat aurum:

727. Balearica. Baleares autem insulae sunt duae, Hispaniae adjacentes, quarum incolae optimi sunt funditores. Plumbum. Plumbeam pilam.

275

Siccome quando in un altar foresto
Fan sacrificio i sacerdoti a Giove :

Se il Nibbio vede all' ostia il core, e il resto
Onde solea spirar, ch'ancor si move;
Più volte ruota intorno al cor funesto,
E la speranza gir non lascia altrove :

Pur teme, onde nol prende, e via nol porta,
Quei sacerdoti che gli fan la scorta.
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Poichè nel proprio albergo si coperse
Ciascuna delle Vergini, e spariro,
E Mercurio perdè la vista d'Erse,
Ardente più che mai crebbe il desiro:
Tosto alla terra l'animo converse,
E non si curò più d'andare in giro,
Ma per fil dritto a terra se ne venne,
Battendo a più poter l'aurate penne.

277

Con quel furor, che caccia un raggio ardente Il fuoco, che l' infiamma, e 'l fa feroce,

Che
venga tratto da torre eminente,
Che sibila, e vien giù ratto e veloce,
Tal Mercurio all'ingiù cacciar si sente
Da quell'ardor, che sì l'accende e coce:
Giunto per comparir non si trasforma:
Tal'è la fede ch'ha nella sua forma!
378

Sebbene il suo divin sembiante è tale,
Che mirabile appar parte per parte;
Pur rassetta il cappel, rassetta l'ale,
E cerca di ajutarsi ancor con l'arte:
Aggiusta i serpi e fa pendere eguale
La veste, e con tal studio la comparte,
Che mostra tutto il bel del suo lavoro,
E tutto l' ornamento, e tutto l'oro.

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Ut teres in dextra, qua somnos ducit et arcet, 735
Virga sit: ut tersis niteant talaria plantis.
Pars secreta domús ebore et testudine cultos
Tres habuit thalamos: quorum tu, Pandroso, dextrum,
Aglauros laevum, medium possederat Herse.
Quae tenuit laevum, venientem prima notavit
Mercurium: nomenque Dei scitarier ausa est,
Et causam adventús; cui sic respondit Atlantis
Pleïonesque nepos: Ego sum, qui jussa per auras
Verba patris porto: pater est mihi Juppiter ipse :
Nec fingam caussas. Tu tantum fida sorori
Esse velis, prolisque meae matertera dici.
Herse caussa viae: faveas oramus amanti.
Adspicit hunc oculis isdem, quibus abdita nuper
Viderat Aglauros flavae secreta Minervae:
Proque ministerio magni sibi ponderis aurum
Postulat: interea tectis excedere cogit.

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739. Aglauros. Quia Пavoporos atque Egon

nomen a rore habere vi

dentur: sunt qui Aypaulov etiam ab agris dici volunt, quasi agrestis et

immitis.

743. Qui jussa. Atάztojos, xúgvž, internuncius Deorum. Mercurius, inquit Arnobius, quasi quidam Medicurrius dictus est, quod inter loquentes duos media currat et reciprocetur oratio, etc. lib. 3. advers. gentes.

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Accomodato il suo celeste ammanto,

Al palazzo regal ratto s'invia :

Affretta il passo assai, non però tanto,

Ch' alla sua dignità biasmevol sia:

Stanno in tre stanze, e l'una all'altra a canto,
Le tre sorelle come in compagnia,
Çon ornamento assai superbo, e quale
È condecente al lor stato regale.

280

Con degno e prezioso adornamento

Pandroso ha il destro, Aglauro ha il manco lato,
L'altra più bella ha quello appartamento,
Ch' in mezzo all' uno, e all'altro è collocato :
Visto Mercurio, Aglauro ebbe ardimento
Di dir, che l'informasse del suo stato,
Chi fosse, e dove andasse, e d'altre cose;
A cui l'accorto Dio così rispose:
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Quel, che volando l'imbasciate porto,
Son del gran padre mio: mio padre è Giove;
L'almo viso leggiadro, ch' oggi ho scorto,
Nella sorella tua, ver lei mi move;

Qui dentro Erse mi chiama: e ti conforto,
Ch' a pormi in grazia a lei, ť adopri, e prove;
Che vedi, se ciò fai, parente, e zia

Della prole sarai celeste mia.

282

I cupidi occhi, onde prima scoprio
Quel, ch'in custodia a lei Minerva diede,
Ferma nel bello innamorato Dio

Aglauro, e ben tutto il contempla, e vede:
Poi dando speme al suo caldo desìo,
Tutto quel disse far, ch' ei brama, e chiede;
E dimandato un gran tesor gli disse,
Ch' allor le desse luogo, e si partisse.

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