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pre più s' addensava, nel primo tempio che per istrada rinvenne. Fu questa la chiesuola dedicata a S. Girolamo, fin dalla remota antichità esistente nel sito che n'è oggidì occupato dalla cappella del Crocifisso, rifatta nel 1406, ed unita al corpo della chiesa per mezzo d'un ampio arco. Quivi dappresso, a chiesta del Clero o di alcune nobili famiglie, collocò la prima pietra d' un cenobio. Su quell' angolare pictra sorse in breve un vasto edifizio. Dell' antichità sua e della sua fondazione parlano varie epigrafi, inscrizioni sepolcrali, documenti ecclesiastici e civili parte smarriti e conservati nella tradizione, parte sopravissuti alle ingiurie dei tempi. Prima che varcasse il XIII. secolo era venuto a tale rinomanza che si annoverava fra i principali dell' Ordine, 'locchè in gran parte si deve alle sollecitudini di Lorenzo Periandro, che dal 1248 al 1287 resse la cattedra arcivescovile. -Nel 1858 si diede mano al rifacimento generale di questo Convento, per cui, perduta la forma antica nelle faccie esterne, acquistò quella di grandioso edifizio, foggiato in istile gotico, che dà bellissima prospettiva verso il canale. Rimase nella sua originalità quell' ala che guarda il ponente, crollata, si dice, da un terremoto verso il 1740 e tosto rimessa sul primitivo modello. Questo Convento fu sino dai primi tempi fornito d'archivio o di biblioteca. Cospicuo era il primo per la quantità ed importanza dei documenti, memoria trovandosi che vi si conservassero, oltre molte pergamene antiche, gli originali di sessantasette Bolle emanate da venti Sommi Pontefici a favore del Convento e della sua chiesa. La biblioteca dicesi perita nel 1476 per accidentale

incendio; in seguito venne però di nuovo stabilita a merito dell'Arcivescovo Evangelista Parzaghi (1688) e dell'Arcivescovo Vincenzo Zmajevich (1745) 1).

Borcich M. R. P. Leone, Lettore Gen. di S. Teol., predic., conf., Ministro Provinciale.

Fabianich M. R. P. Donato, Lett.

giub. di S. Teol., ex Ministro Prov., Socio dell'Accad. Romana dei Quiriti delle scienze, lettere ed arti, Guardiano.

Dondi P. Carlo, Dirett. del coro, definit, della Prov., conf., Vicario. Gasparini P. Gius., Lett. di S. Tool., confess.

Budrovich P. Prosp., aggreg., predic., confess.

Blagdan P. Cristof., prod., conf.
Murania P. Angelo.

Demarchi P. Pellegrino.

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rata colle clemosine dei pii benefattori. Verso il 1541 a causa delle incursioni turchesche venne trasportato dal suburbio entro la città di Zara nella Chiesa detta di S. Silvestro, che prese pure il nome del Precursore. Quivi stettero domiciliati i Religiosi fino al principio del presente secolo, cioè fino all'anno 1807, allorchè dal dominio francese vennero loro tolti e Convento e Chiesa, ed in sostituzione venne loro concessa la presente Chiesa di S. Michele coll' annessavi abitazione. Uno dei pregi precipui dei Padri si è quello che dessi già dalla loro esistenza fino ad oggi officiano la Chiesa in lingua slava-antica, e s'occupano nell' impartire l'istruzione cristiana-religiosa agli abitanti del Borgo interno della Città nella lingua slava, disimpegnando pur anco ad uso dei medesimi le Sacre funzioni domenicali ed in altre solennità dell'anno.

Dujmovich M. R. P. Gius., Dr. in S. Teol., Minist. Prov., f. f. di Priore (p. 162).

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prodigiosa immagine di M. V. I P. P. Cappuccini vi tennero dimora sino al 1819, indi la casa servì di abitazione ai cappellani del civico ospedale. Nel 1868 i P. P. Cappuccini furono richiamati dall' Arcivescovo P. D. Maupas e da lui insediati il 24 Febbraio con pubblica solennità. (V. pag. 74).

Biasiato P. Eliodoro, Presidente.
Motterle P. Gaetano, conf. pred.
Saverio P. Marco,

Zamparo Fr. Seraf., laico prof.

Convento della B. M. V. Assunta dei F.F. M.M. 0.0. Francescani della Provincia di S. Girolamo in Pago.

(Sul cavaliero d' un ameno e solitario colle, posto a mille passi dall'antica città, donde si aprono alla vista le ubertose campagne che coprono gli altipiani delle due valli sul cavaliero di quel colle, dove dai più remoti tempi con religioso culto si conserva nella, vetusta chiesa collegiata la miracolosa immagine di M. V. Assunta, venne edificato nel 1589 un monastero pei F.F. M.M.

Per cento e più anni, dacchè per consiglio dei Veneti fu abbandonata dagli abitanti la città antica, che col nome di Terravecchia tuttodì si ricorda, e fu condotta a termine la nuova, e abbellita di vasta ed elegante collegiata e di un ardimentoso ponte, che si vede gettato sull' euripo che divide le dette due valli, fattura unica dell'arte veneta in Dalmazia da quell'epoca la primitiva chiesa rimase in custodia d' un sacerdote addetto ai Capitolo collegiale. nonchè rendendosi sempre più penosa la dimora d'un solo per l'accesso quotidiano dei divoti, si deliberò nel 1585 tra la Comune ed il Capitolo

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d'invitare i M.M. 0.0. di S. Francesco a prendervi dimora

affinchè

vi fosse duratura e permanente la presenza dei Religiosi, per primo fu Giorgio Discovich, nobile personaggio di Pago, a dotare il convento di Terravecchia con alcune terre e saline, dalle quali i Religiosi potessero ritrarre mezzi convenienti per la sussistenza, fabbricandono il convento dalle fondamenta, che coi generosi soccorsi accordati dagli Augusti Imperanti d'Austria Ferdinando e Maria Anna fu in questi ultimi anni ristaurato. 1)

Giasche P. Pacifico, Guardiano. Banjes P. Costant., Vicario, predie. (p. 164).

Apostoli Fr. Ant., laico prof.

Convento della B. V. M. dei F.F. M.M. 0.0. Francescani della Provincia del S. S. Redentore in Carin.

(Il Convento situato in fondo della valle di Novegradi allo sbocco d'un fiumicino, venne costruito nel 1429 sopra le rovine d'un antico chiostro di Benedettini, e le prime memorie che ne parlano risalgono al 1459, nel quale anno Elisabetta, superstite al marito Nicolò, Bano di Carin, che dalle fondamenta vi aveva eretta la chiesa, legò beni stabili in vigue e oliveti a sostenimento de' Religiosi che lo abitavano. Nel 1645 il Convento fu arso e atterrato dai Turchi, ma nel 1736 riedificato assieme alla chiesa, al che molto contribuirono Giorgio Grimani, Provveditore Generale della Dalmazia, e Vincenzo Zmajevich, Arcivescovo di Zara, decorandola quest'ultimo d'una pala e dell'organo. 2)

1) P. Donato Fabianich, Storia dei Frati Minori.

2) P. Donato Fabianich, Storia dei Frati Minori.

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(A cinque miglia da Zara, in fondo d'un seno della riviera che prospetta questa capitale venne eretto nel 1430 il tuttora esistente convento con chiesa dal Nobile cittadino Simeone de Bogna. Molto prima però abitavano su quest'isola i F.F. M.M. un ospizio attiguo ad una cappella dedicata a S. Pietro M., e tanto l' uno come l'altro dei detti sacri edifizi furono allora ampliati dalle fondamenta e condotti a compimento con bell' architettura, che ricorda il buon gusto dei tempi andati. Il convento venne ristaurato ed accresciuto nel 1531 da altro Simeone de Begna, illustre Vescovo di Modrussa. Tanta fu la predilezione dei Begna per questo monastico asilo, che come avea voluto il primo Simeone suo fondatore, così anche il Vescovo Simeone ed altri distinti soggetti della famiglia stessa vollero che ivi riposassoro dopo morte i ceneri loro. Anche questo Convento venne di re-, cente ristaurato dall' inesauribile pietà degli Augusti Imperanti Ferdinando e Maria Anna. 1)

Sokolich P. Bonav., ex definit. della Prov., Presid. del Convento.

Dardi Fr. Gaet., laico prof. Convento di S. Doimo M. dei F.F. M.M. 0.0. Francescani della Provincia di S. Girolamo in Pasman.

(Sull' alto colle di Teon, che sovrasta al villaggio di questo nome, si

1) P. Donato Fabianich, Storia dei Frati Minori.

erge tuttodì un convento vuoto di abitatori, sopravissuto a tutte le mutazioni dei tempi fino allo spuntare del secolo XIX. Quel monumento claustrale che trae la sua origine dai primi anni del monachismo occidentale, acquistò celebrità imperitura nell'anno 1212, quando per im; ulso de' medesimi suoi alunni si vide sorgere appresso a lui, a due miglia di distanza, altro monumento claustrale dedicato al nascente Ordine francescano. Mentre il Serafino di Assisi inaugurava un' abitazione a Zara, chiesto di là a recarvisi in persona, spedì il frate Florio, compagno di suo viaggio, il quale accolto con grande giubilo di que' monaci e donato di casa e di chiesa dalla pietà dell' illustre famiglia Clococea, vi fissò dimora e formò la prima famiglia. Nel 1392 Pellegrina, figlia di Cose dei Saladini, sostituì all'antica abitazione un nuovo cenobio, che giunse sino a noi conservato nella primitiva sua forma. La pia ed Augusta Imperatrice Maria Anna e l'Imperatore Ferdinando, mossi alle preghiere dei Padri, nell'anno 1861 ne ripararono con generosi sussidi le rovine, dalle quali era minacciato. 1)

• Tomassich P. Vinc., definit. della Prov., Presid. del Convento.

Lupich Fr. Ant., laico prof.
Mihovich Fr. Dom., terziario.

Convento di S. Paolo I. Eremita dei F.F. del III. Ordine di S. Fran

cesco sullo scoglio Galeraz. (Galevaz, scoglio presso Oltre rimpetto a Zara, dicesi anche di San Paolo, per essere stato abitato una volta dai seguaci di quel primo santo

1) P. Donato Fabianich, Storia dei Frati Minori.

Eremita, dal nome del quale fu puro intitolata la molto antica sua chiesa. Essi poi, a quanto narrasi, l'abbandonarono, passando in Ungheria, ed in luogo loro vi si stabilirono i Terziari francescani a merito del Nobile Zaratino Bartolomeo de Milano, dai cui commissari si trova memoria che nel 1443 fossero corrisposti a quei Padri ottantacinque ducati d'oro per la fabbrica del chiostro, come pure da posteriori memorie, l'ultima delle quali del 1448, l'assegnamento ad essi rilevasi e la consegna dello scoglio, della chiesa e di altri beni per la di lor sussistenza, lo che veniva indi sancita nel 1454 dell' Arcivescovo Maffeo Vallaresso, a ciò dal Pontefice delegato. Nel 1516 ristaurati furono dalla pietà dei fedeli e chiesa e ospizio, e fu lo scoglio ridotto a buona coltura dalla diligenza dei Padri, presso i quali esistevano anche parecchi mahoscritti illirici di cose dalmatiche. ')

Sgalich P. Giov. Maria, Priore. Gherscovich M. R. P. Romano, Provinciale tit., definit. (p. 166). Rode P. Marco, ex definit., conf. (p. 166).

Zic P. Sim., confess.

Bersaz Fr. Mich., laico prof.

Conventi di Monache.

Convento di S. Maria delle R.R.

M.M. Benedettine in Zara.

(Il Convento delle R.R. M.M. Benedettine di S. Maria è antichissimo. Avvi memoria fosse stato fondato nell'anno 906 dai Monaci Benedettini di S. Grisogono. Lampridia Abbadessa lo ingrandì nel 920. Fu indi riedificato e ridotto in miglior forma nel 1066 da Cica Abbadessa, sorella u

1) P. Donato Fabianich, Storia dei Frati Minori.

terina di Cresimiro Pietro III, Re di Dalmazia (V. p. 69), e da Colomano Re di Ungheria, di molti privilegi e di donazioni arricchito (1105). Acquistò molta fama e rinomanza sotto Vekenega, Abbadessa, figlia di Cica e vedova di Dobroslavo che vi recò una pingue eredità (1091). In ogni tempo questo convento fu riguardato con occhio di speciale benevolenza dai Re, dai Vescovi e dai Magistrati, i quali vollero in esso custoditi perfino il libro dei privilegi della Città di Zara e l'arca preziosissima di S. Simeone Profeta. Celebre è questo Monastero per la sua saggia direzione, come pure per la più rigorosa osservanza della disciplina monastica; illustre per la sua liberalità e beneficenza verso i poveri; assai commendevole per l'istruzione ed educazione che giornalmente impartisce a circa 200 fanciulle. Fu ristaurato di recente in quasi tutte le sne parti ed è tenuto con molta decenza e proprietà).

Keller M. R. M. Maria Crucifissa, Abbadessa.

Nachich M. Carolina, Decana. Nachich M. Scolastica, Decana e Direttrice della Scuola.

Fasolo M. Benedetta, Decana, archivista.

Randi M. Gertrude, sacrestana. Dragoni M. Placida, infermiera. Zerboni M. Cunegonda, maestra delle alunne interne e della scuola, portinaja.

Addobbati M. Giovanna, registrante. Nonveiller M. Giuseppina, prefetta delle celle e dell' orto.

Urschitz M. Metilde, portinaja, maestra delle novizie e della scuola. Mestrovich M. Edvige, cantiniera, maestra della scuola.

Randi S. Luigia, conversa

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Buxa M. Metilde, cantiniera, maestra della scuola popolare.

Miletich M. Giuseppina, sacrestana, portinaja.

Fabbrovich M. Teresa, celleraria, maestra-dirig. della scuola popolare.

Diocesi di Spalato e Macarsca.

(Distrutta Salona (639), dove S. Doimo Antiocheno, discepolo di S. Pietro e Apostolo della Dalmazia, avea nell'anno 64 dell' Era Cristiana ') fondata una Chiesa, alla quale per la grande importanza ch'èrasi acquistata, Papa Zosimo (418) avea conceduti diritti metropolitici e in Dalmazia e nelle confinanti Provincie, il suo Vescovato dopo una vacanza di 11 anni, fu dal Pontefice Martino trasferito a Spalato 2). Giovanni di Ravenna, 3) consacrato nel 650,

1) Dionisio, sopranominato Esiguo, versatissimo nelle lettere greche e latine, introdusse il computo dell'Era Cristiana, numerando gli anni dalla nascita di Cristo, come al presente si usa. Desso, per eccitamento

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