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Memorie di Clissa 1). Nell'anno 9 dell' êra volgare Tiberio, duce Romano, costringe Batone, generale dalmato, di chiudersi in Anderzio (Clissa) che si arrende, e Batone con molti altri fugge in Arduba (presso Trigl). -- 636. Gli Avari per vendicarsi delle sconfitte loro quasi sempre toccate dai soldati romani che custodiscono le fortezze, li sorprendono e vincono in un' imboscata, e indossati i loro vestiti con inganno s' introducono nella fortezza di Anderzio. 980. Dircislavo, Re di Croazia, accoglie Pincio cugino di Samuele, Re dei Bulgari, e gli assegna per dimora il paese sotto la fortezza di Clissa. Pincio coi figli ottengono di fabbricare un tempio in onore di S. Michele Arcangelo colle pietre dell' Anfiteatro di Salona, e lo dotano. 1241. Bela IV. Re d'Ungheria, Croazia e Dalmazia manda Maria sua consorte, figlia dell' Imperatore Nicea Teodoro Lascari, in Dalmazia per salvare la famiglia dalle orde dei Tartari, e la Regina si ritira nel forte di Clissa. Kaiduno, condottiere dei Tartari, assedia Clissa, ma visto inutile ogni tentativo, si ritira. 1264. Stefano figlio di Bela IV. muovendo coll'esercito contro Spalato perchè alcuni giovani avevano uccisi due

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1) Frammenti tratti dal Prospetto cronologico della storia della Dalmaria e dal Compendio geografico del Prof. Petter.,

soldati ungheresi in occasione delle solennità ch' ebbero luogo a Knin, ove Stefano ricevette il giuramento di fedeltà delle città dalmatiche, si accampa a Clissa. 1322. Paolo di Bribir Conte di Clissa si tiene sulle difese, mentre Carlo Roberto Re di Napoli, fa tradurre prigioniero in Ungheria il Bano Mladino, saputo ch' egli per le sue violenze e dissolutezze era la cagione che le città marittime si sono assoggettato ai Veneziani. 1357. Clissa difesa da un presidio serviano mandato dall'Imperatore Dušano deve arrendersi a Lodovico Re d'Ungheria. 1389. Tvartko I. Ro di Bosnia, Servia e della Marittima, prende Clissa. 1433 È soggetta a Sigismondo Re d' Ungheria. 1468. Žarko Unski Conte e Comandante di Clissa coi Croati s' impadronisce del Primorie (Litorale) di Macarsca appartenente a Stefano Cosaccia; abolisce gli Agostiniani di Macarsca e Zaostrogh e dà 1 conventi ai Frati Minori Osservanti. 1499. Essendo continue le scorrerie dei Turchi, il Bano della Croazia e Dalmazia che governa a nome del Re d'Ungheria, fortifica Clissa. 1524. Il Pontefice Clemente VII. manda considerevoli ajuti d' uomini e d'armi per difendere Clissa contro l'esercito turco che deve ritirarsi. 1527. Il Prefetto della Bossina Ungherese raccoglie molte truppe e accorre alla difesa di Clissa minacciata dai Turchi. 1536. I Turchi incendiano il borgo di Clissa e assediano la fortezza difesa cogli Uskoki da Pietro Crusich che la comanda a nome del Re d'Ungheria. 1537. Paolo III. Papa manda denari al Crusich per sostenersi, ma questi muore nell' attacco del castello di Salona difeso dai Turchi e poco dopo

1540. È golari, in bassi torrioni e piccoli bastioni. Da questa fortezza godesi la più bella vista della penisola di Spalato, e per coloro che vengono dalla parte di Sign e per la prima volta veggono il mare, il panorama è sorprendente.

Clissa deve capitolare. residenza del bascià. 1571. I Veneziani assediano invano Clissa difesa dai Turchi. 1596. Giovanni Alberti con una schiera di Uskoki e Poglizzani dopo secrete intelligenze entra di nottetempo nella fortezza e se ne impadronisce a nome dell'Imperatore di Germania e Re d'Ungheria Rodolfo II. I Turchi ritornano con 8.000 uomini per riprenderla. Il Generale croato Lenković raccolti tutti gli Uskoki di Segna e molti soldati confinari con alcuni dalmati soggetti alla Repubblica di Venezia, la quale avea severamente proibito ai propri sudditi di prendere parte a questa spedizione, recasi in soccorso di Clissa; dapprima vittorioso, quindi perdente, si salva colla. fuga. Periscono in questo fatto d'armi il Vescovo di Segna de Dominis, zio di Marc' Antonio de Dominis Arcivescovo di Spalato; Giovanni Alberti e tre Canonici di Spalato, Gaudenzio, Vitaliso e Scarnich. 1648. Il Generale Foscolo assedia Clissa; Techeli Bascià di Bosnia accorre per difenderla, ma è battuto e la fortezza deve capitolare. La notizia della capitolazione fu comunicata dal Senato Veneto a tutte le Potenze cattoliche. 1669. Viene conchiusa la pace fra i Veneziani ed i Turchi. Clissa col suo territorio resta per i Veneti. 1712. Mehemet bascià di Bosnia attacca Clissa, ma è obbligato a far ritorno in Bosnia.

1809. Clissa, in forza dell'armistizio di Znaim, rimane in potere dei Francesi. 1813. La fortezza si arrende senza spargimento di sanguo mediante una capitolazione. La fortezza è situata sulla vetta d'uu monte ed è formata da tre divisioni, delle quali una è più alta dell' altra. Le fortificazioni consistono in opere irro

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(16 Comuni censuarie; area: 4 1. [], 4.787 jug. 892 tese; case: 1.223 (1.195 abitate, 28 inabitate); abitanti: 7.066 (3.687 m. 3.379 f.), dei quali 6.858 (3.596 m. 3.262 f.) indigeni, e 208 (91 m. 117 f.) forestieri. 4.020 (2.228 m. 1.792 f.) sono celibi, 2.549 (1.274 m. 1.275 f.) conjugati, 497 (185 m. 312 f.) in istato vodovile. 6.807 appartengono alla religione cattolica romana, 259 alla greco-orientale. La popolazione indigena ascende a 7.047 (3.751 m. 3.296 f.), dei quali 189 (155 m. 34 f.) sono assenti. Bestiame: 570 cavalli, 3 muli, 212

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Samaržić Ant.

Skomerlj Marco.

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Lausić Ant. - Mandić Paolo.

Martić Franc. - Mekînić Mich. Mer

cep Ant. Milinović Matt.

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Nova

ković Giov. Novaković Gius. - Perić Luca. Perisić Marco Pocrnja Stef. Saškor Giov. Smoljanović Marco. Tafra Stef. Topić Paolo.

Mich.

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Trogrljić Vojnović

Sočo Marco. Sunić Luca. Veić Filippo. (4 vacanti).

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Zuban Giov. (1 vacante).
Bonačić Innoc., Segretario.

7. Comune politico di Almissa (Omis).

(20 Comuni censuarie; area: 4 1. [], 8.535 jug. 245 tese; case: 2.097 (1.812 abitate, 285 inabitate); abitanti: 10.918 (5.489 m. 5.429 f.) appartenenti alla religione cattolica, dei quali 10.750 (5.388 m. 5.362 f.) indigeni e 168 (101 m. 67 f.) forestieri. 6.495 (3.446 m. 3.049 f.) sono celibi, 3.697 (1.845 m. 1.852 f.) conjugati, 726 (198 m. 528 f.) in vedovanza. La popolazione indigena ascende a 10.839 (5.469 m. 5.370 f.), dei quali 89 (81 m. 8 f.) sono assenti. Stato degli animali: 183 cavalli, 156 muli, 145 asini, 1.476 capi di bestiame bovino, 13.738 pe

Impiegati.

Persić Giorg. Gius., Segretario. Frančeski Franc., Scritt. Cassiere.

Personale sanitario.

Stalio Dr. Vinc., Med. comun.
Vidović Dr. Ant., Med. priv.
Beović Catter., levatrice comun.

8. Comune politico di Trai

(Trogir).

(20 Comuni censuarie; area: 61. [], 9.597 jug. 1.177 tese; case: 2.486 (2.335 abitate, 151 inabitate); abitanti: 13.571 (6.760 m. 6.811 f.), dei quali 12.983 (6.526 m. 6.457 f.) indigeni e 588 (234 m. 354 f.) forestieri. 7.790 (4.105 m. 3.685 f.) sono celibi, 4.835 (2.410 m. 2.425 f.) conjugati, 944 (243 m. 701 f.) in vedovanza, 2 m. divisi. 13.570 appartengono alla religione

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Sguardo retrospettivo su Traù 1). Traù (Tragurium) venne fondata nell'a. 380 av. G. C. da coloni grecosiciliani dell'isola Lissa. Nell' a. 156 av. G. C. i Dalmati fatti forti per l'unione di 20 luoghi fortificati, sono molesti alle colonie Lissane di Traù ed Epezio alleate dei Romani. Queste mandano legati a Roma per ottenere protezione. I Romani inviano Cneo Fannio presso i Dalmati, ma egli viene da essi maltrattato. Marco Figulo Console II. muove perciò con un esercito contro i Dalmati ritiratisi a Dalminio; i Romani l'attaccano, si tratta della resa ed i Dalmati ottengono di far la pace alla condizione di non molestare le colonie Lissane di Traù ed Epezio, che per maggior sicurezza si dedicano ai Romani nell'a. 78 av. G. C. Nell' a. 656 dopo G. C. Traù è città dalmato-romana, dipende dall' Imperatore d'Oriente ed è governata da un Pretore.

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ed a Traù viene conchiusa la pace. 1105. Traù riceve solennemente Colomano Re d'Ungheria, facendogli la propria sommissione. 1117. Traù si dedica ai Veneziani. 1124. Stefano II. Re d'Ungheria la ritoglic ai Veneti e conferma i di lei privilegi. 1125.. Traù è presa, saccheggiata e distrutta dai Saraceni; gli abitanti fuggono ai monti (Zagorie). 1151. Traù ottiene da Geysa II. figlio di Bela II. Re d' Ungheria, di Croazia e Dalmazia un diploma di libertà. 1161. Le vengono concessi i privilegi goduti da Spalato. 1168. I Greci occupano Traù. 1171. Essendosi mostrata questa assai propensa ai Greci, il Doge Vitale Michieli II. l'attacca, prende e fa saccheggiare. 1172. Il Doge Pietro Ziani con una sua Ducale prende sotto la veneta protezione i beni dei Traurini. 1205. Dommaldo col titolo di Conte governa la città a nome del Re d'Ungheria. 1241. Bela IV. Re d'Ungheria, di Croazia e Dalmazia, ritenendo Traù più forte di Spalato, passa colà insieme colla famiglia dopo la sconfitta presso Strigonia. Guglielmo figlio di Baldovino I. Conte di Fiandra Imperatore latino di Costantinopoli viene a Traù per isposare Margherita figlia di Bela IV., e quivi muore. 1244. Traù, approfittando del potere arrogatosi in Dalmazia dal Bano della Bosnia Ninoslavo, tenta di costituirsi in città libera ed a repubblica. a repubblica. - 1251. Bela IV. viene nuovamente in Dalmazia, visita Traù, le dona la terra reale di Bristivizza e conferma i suoi privilegi. 1275. Quistione fra Spalato o Traù pel villaggio di Ostroch (Oštrožine sopra l' odierno Castel Vitturi). I Sebenzani alleatisi agli Spalatini desolano la campagna di Traù,

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Re Ladislao IV. ordina al Bano Nicolò di decidere la questione, che da lui fu decisa a favore di Traù; ma gli Spalatini appellano al Re che ordina la restituzione di Ostroch a Spalato. 1277. Un giudizio arbitro emesso a Spalato da Giorgio Conte di Bribir, dal Polestà di Sebenico e dai cittadini di Zara Presto di Cotopogna e Dommaldo Zalladini decide, che nella questione fra Spalato e Traù le cose rimangano com' erano prima della discesa dei Tartari e della prima lotta avvenuta fra le due città nel 1244. 1301. Carlo II. Re di Napoli, prima ancora della morte di Andrea III. Re d'Ungheria offre a Traù protezione e favori nel suo commercio coll' Italia, purchè gli giuri fedeltà. Traù respinge la proposta. -1315. Traù resiste al Bano Mladino e questi si accinge ad assediarla. Gli abitanti di Traù ricorrono alla protezione dei Veneziani, i quali le mandano la loro flotta in ajuto contro i Conti di Bribir (Mladino e Giorgio) e l'assedio viene tolto.. 1322. Gli abitanti di Traù si assoggettano ai Veneziani colla condizione che negli atti pubblici prima del Doge di Venezia sia posto il nome del Re d'Ungheria, Ajutati dai Veneti, i Traurini assaliscono Almissá, cagionandovi gravi danni.

1323. Traù entra in alleanza offensiva e difensiva colle città di Spalato e Sebenico. 1342. Traù ha un Rettore Veneto, ma proprio presidio e si regge coi propri statuti. 1357. Traù manda oratori a Lodovico Re d'Ungheria per la conferma dei propri privilegi. 1360. I privilegi enormi concessi da Lodovico I. ai Nobili a danno degli altri ceti, fanno nascere a Traù gravi disordini specialmente contro la famiglia dei Cega (nella notte del 6

Dicembre). 1376. Tvartko I. Re

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di Bossina e Rascia e della Marittima sottomette la città di Traù. 1378. Vittore Pisani, capitano della flotta veneta, girando con una parte de' suoi legni l'isola Bua, attacca i Genovesi d'ambe le parti, ma è battuto. 1379. Per ordine del Senato il Pisani ritorna a Traù che trova vieppiù fortificata dai Genovesi e perciò si ritira. 1387. Traù parteggia per Sigismondo Duca di Brandeburgo, marito di Maria Regina d'Ungheria, e perciò è attaccata per terra e per mare dai Croati. 1402. Traù riconosce per Re Ladislao Re di Napoli, ed egli a mezzo dell'ammiraglio Luigi Aldemarisco conferma i suoi privilegi. 1418. Sigismondo fa costruire a Traù un arsenale, dove sono fabbricate parecchie galere per opporsi ai Voneziani nell' Adriatico. Francesco Bembo sbarca nell' isola Bua per distruggerlo, ma privo di grossa artiglieria, deve rimbarcarsi. — 1420. Traù è assalita da Pietro Loredano da parte dell' isola e per tre giorni bombardata con gravi danni. Nel terzo giorno i cittadini tumultuanti s'arrendono ed il 22 Giugno i Veneziani la occupano militarmente. 1579. Morte dello storico Lucio Giovanni di Traù.

Amministrazione comunale. Fanfogna de, Conte Ant., Cav. Ord. di Franc. Gius., Cav. Imp. Ord. Guadalupa, Membro dell' I. R. Soc. agraria di Gorizia, Podestà.

mess.

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della

Assessori.

Nutrizio-Grisogono de, Matt. - Lubin Nic. Nutrizio de, Luca. - Suria Vinc. Consiglieri.

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