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Scala di 4000

Mura esistenti.

Mura al livello del terreno.
Traccia sicura di mura.

Traccia incerta.

Mura anteriori al secolo XIII.

CASTELLO DI PIMPINARA.

GINO FERRARI dis. - 1903.

La torre e le mura del castello, che coronano il ciglio dell'altura dominante la valle del Sacco, si debbono attribuire ai primi anni del XIII secolo, quando Riccardo conte di Sora attese ad assicurare alla sua famiglia il possesso dei beni ricevuti dal Pontefice suo fratello. Il « Castrum Fluminariae » di cui si fa menzione nel documento del 1208 relativo all' investitura dei nuovi feudi, come pure in documenti anteriori del XII secolo, si riferisce ad un castello preesistente che per gli avanzi che ancora rimangono possiamo ritenere sorto nel secolo XI sullo stesso luogo, ed al quale appartiene il muro che abbattuto al livello del terreno, divide in due parti il recinto del nuovo castello, e l'altro adoperato in parte a racchiudere il cassero dal lato sud

ovest.

Libero da ogni avanzo di tempi anteriori, il nuovo tracciato potè svolgersi secondo i sistemi difensivi del tempo, occupando tutta la parte più elevata dell'altura, seguendo, per quanto era conciliabile colla natura del luogo, la forma rettangolare. La parte più conservata della cinta è quella di nord-est a differenza di quella opposta quasi del tutto scomparsa per i franamenti della collina. Le torri, prive di feritoie e salienti appena m. 1.60, servivano più al rinforzo che al fiancheggiamento delle deboli cortine. Due sono le porte per cui si accedeva nel recinto, entrambe aperte al piede di una torre chiusa da tutti i lati e formante alla gola una seconda porta. Presso quella di sud-est è situata la chiesa di cui non rimane che l'abside cou le custodie in qualche parte ancora dipinte, la torre attigua era adibita a campanile. Avanzando ci si presenta un vasto fabbricato rettangolare di una sola stanza ove alloggiava il presidio.

Una seconda cinta di mura racchiude il cassero con Falta torre posta a guardia della porta e del lato più debole della cinta. In esso era situato il palazzo di cui non ci rimangono che i due lati sul filo delle mura esterne, col camino nel saliente della torre d'angolo e una piccola porta protetta da uno stretto recinto, verso la campagna. Questa che era nascosta nel fianco di una torre fungeva da porta di servizio pel personale a guardia del castello, ed in guerra, di sicurezza per introdurre direttamente nel palazzo viveri, uomini, munizioni od altro, senza aprire le porte principali.

Dall'esame del lato sud-est del cassero si può ritenere che il palazzo fu aggiunto in tempo di poco posteriore alla costruzione della cinta che in questo tratto ancora conserva la sua merlatura guelfa riempita da costruzioni della seconda metà del XIII secolo su cui poggiano sovrelevazioni appartenenti al secolo xv che rappresenta il terzo ed ultimo periodo in cui si attese a risarcire in più parti la cinta ed

il palazzo. Allo stesso tempo appartengono anche il torrione del lato nord-est aggiunto tra le due torri primitive ed i modiglioni per la difesa piombante della torre maestra.

E con questa interessante illustrazione poniamo termine alla storia della via Labicana.

Colleferro è del secolo XIV. Fu dei Conti stessi; e fu nel 1480 incamerato dal Papa. Ha mutato aspetto in causa di ristauri posteriori, ed è meno interessante dell'altro. Appartiene alla giurisdizione amministrativa del comune di Roma, insieme con il terreno annesso, che ha una superficie di ettari 1182.

(Continua).

G. TOMASSETTI.

REGESTO

DELL'ABBAZIA DI SANT'ALESSIO

ALL' AVENTINO

Continuazione; vedi vol. XXVII, p. 351

XXIV.

I202.

Bono Infante ed Egidio .... vendono sette rubbia di terra da seminare nel luogo « Luzano », territorio di Albano, alla chiesa di S. Maria Rotonda per 31 lire di provisini del Senato.

Dal Reg. di Sant'Alessio, tc. 2o, all' anno citato. Il doc. è in copia dell' a. 1259.

In nomine Domini. Anno a nativitate Domini millesimo ducentesimo quinquagesimo nono, [.... (1) po]ntificatus domini [Alexandri] IIII pape, indictione [secunda], hoc infrascriptum instrumentum pub[licum exemplatum est, cuius tenor talis] est. In nomine Domini. Anno dominice incarnationis millesimo ducentesimo secundo, anno vero . . . [pontificatus Innocentii (a) ter[tii] pape, ind[ictione] quinta. [Bonus I]nfans et Egi[dius] [. i]nsimul et pariter hac presenti die in presentia domini Petri Iohannis Sassonis da[tivi iudicis] . . . . .. [renuntiante]s adiutorium et omne ius dotis, donationis, pignoris seu ypothece quod in subscripta [prae]sentibus quoque et consen

....

tientibus .... [P]etro de .... re et ... Man ... pro

(a) R... rentii

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(1) L'anno suddetto può convenire tanto al quinto quanto al sesto anno del pontificato, essendo stato Alessandro IV eletto papa il 12 decembre 1254.

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