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PARTE TERZA

ROMA ALLA CONQUISTA DEL MONDO.
L'ETÀ DELLE GUERRE CIVILI.

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Anno quadringentesimo nonagesimo, cum iam clarum urbis 1 Romae nomen esset, arma tamen extra Italiam mota non fue

I a). Nel 490 di Roma (264 a. C.), i Romani, dopo aver sottomessi i popoli italici, gli Etruschi e le colonie greche, si trovarono in Sicilia di fronte ai Cartaginesi e dovettero combattere contro di essi. Cominciarono allora le guerre puniche; dette cosi

perché i Romani chiamavano i Fenici, fondatori di Cartagine, e i loro discendenti col nome di Poeni o Puni. Cartagine fu colonia di Tiro, ma non tardò a togliere alla madre patria il predominio su tutto il Mediterraneo e a ridurre sotto la sua dipendenza molte altre colonie fenicie, le isole di Sardegna, di Corsica e le Baleari, non che molti luoghi dell' Affrica e di Sicilia.

Le guerre puniche furono tre.

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Fig. 25. Rovine di Siracusa.

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Teatro greco.

La prima (261-241 a. C.) si decise con delle guerre navali: il console Duilio vinse (260) l'armata navale cartaginese a Mylae (oggi Milazzo); un esercito romano sbarcò allora in Affrica sotto il comando di Attilio Regolo, ma, dopo alcuni successi, fu vinto e

rant. Tunc primum contra Afros bellum susceptum est Ap. Claudio Q. Fulvio consulibus. In Sicilia contra eos pugnatum est, et Ap. Claudius de Afris et rege Siciliae Hierone triumphavit.

2 Insequenti anno Marco Valerio et Otacilio Crasso consulibus in Sicilia a Romanis res magnae gestae sunt. Tauromenitani, Catinenses et praeterea quinquaginta civitates in fidem acceptae. Tertio anno in Sicilia contra Hieronem, regem Siculorum, bellum paratum est. Is cum omni nobilitate Syracusanorum pacem a Romanis impetravit deditque argenti ducenta talenta. Afri in Sicilia victi sunt et de his secundo Romae triumphatum est.

3 Quinto anno primi belli, quod contra Afros gerebatur, primum Romani C. Duillio et Cn. Cornelio Asina consulibus in

distrutto (255); la guerra quindi si concentrò in Sicilia, ove l'armata navale cartaginese dapprima vittoriosa, fu distrutta presso le isole Egadi (241); i Cartaginesi dovettero accettare una pace onerosa. Circa la seconda e la terza guerra, vedi piú innanzi in questa Parte Terza.

1. contra Afros: i Cartaginesi, coloni fenici, erano d'origine asiatica, ma dai Romani sono comunemente chiamati Affricani; la città di Cartagine sorgeva poco lungi dall' attuale Tunisi.

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rege Siciliae Hierone: Ierone qui è detto impropriamente re di Sicilia; egli era re di Siracusa, la più potente fra le colonie greche dell'isola. Ierone dapprima fu nemico di Roma, poi si uni ad essa nella guerra contro i Cartaginesi; cf. § seguente.

2. Tauromenita ni, Catinenses: gli abitanti delle colonie greche di Tuuromenium (Taormina) e Catina (Catania). talenta: il talentum era una moneta nominale, il cui valore va

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riava secondo i paesi; il talento più comune era quello attico, che equivaleva a circa 6000 delle nostre lire. secundo per la seconda volta ».

3. primum Romani... in mari dimicaverunt: battaglia di Mylae. La nota tradizione racconta che i Romani allora per la prima volta ebbero navi da guerra, e che la loro marina improvvisata per quella occasione si affermò tosto come superiore a quella cartaginese. La vittoria dei Romani (sempre, secondo la tradizione) fu dovuta specialmente all'applicazione dei cosiddetti corvi: a ciascuna nave veniva unita una specie di ponte d'arrembaggio, in maniera che potesse

mari dimicaverunt paratis navibus rostratis, quas Liburnas vocant. Consul Cornelius fraude deceptus est. Duillius commisso proelio Carthaginiensium ducem vicit, triginta et unam naves cepit, quattuordecim mersit, septem milia hostium cepit, tria milia occidit. Neque ulla victoria Romanis gratior fuit, quod invicti terra iam etiam mari plurimum possent.

attaccarsi alle navi nemiche e cosí le legioni romane potessero combattere in mare come sulla terra ferma; per attaccare alle navi nemiche questi ponti si usavano uncini fatti a guisa di becchi di corvo; da ciò il nome di corvi. -navibus rostratis: qui il nostro autore non fa menzione di questi corvi, e dice soltanto che le navi romane eran fornite di rostri (cioè becchi o sproni), ed appartenevano a quella specie che venivan dette Liburnae, cioè navi leggiere e veloci, a due ordini di remi e fornite di sproni; più tardi queste Liburnae furono adoperate specialmente per l'ufficio di « avvisi e di incrociatori ». In generale, le navi da guerra romane venivano dette naves longae (le galere del Medio Evo), mentre le navi da carico o da trasporto venivan dette naves onerariae. Consul Cornelius fraude deceptus est: egli fu tratto in agguato dai Cartaginesi, e vinto fu fatto prigioniero con 17 navi. possent: congiuntivo del discorso indiretto.

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L. Manlio Vulsone M. Atilio Regulo consulibus bellum in 1 Africam translatum est. Contra Hamilcarem, Carthaginiensium ducem, pugnatum est.

Cum autem Romani in Africam transissent, Clypeam urbem 2 in deditionem acceperunt. Consules usque ad Carthaginem processerunt, multisque castellis vastatis Manlius victor Romam rediit et viginti septem milia captivorum reduxit; Atilius Regulus in Africa remansit.

Is contra Afros aciem instruxit. Contra tres Carthaginien- 3 sium duces dimicans victor fuit, decem et octo milia hostium cecidit, quinque milia cum decem et octo elephantis cepit, septuaginta quattuor civitates in fidem accepit. Tum victi Carthaginienses pacem a Romanis petiverunt. Quam cum Regulus + nollet nisi durissimis condicionibus dare, Carthaginienses, duce Xanthippo Lacedaemonio, bellum renovarunt, ac Regulum in

2. Clypeam: Clypea o Clupea (oggi Calibiah), antica colonia siracusana, poi venuta in possesso dei Cartaginesi.

4. Xanthippo: lo spartano Santippo era un esperto soldato di ventura, il quale, trovandosi a Cartagine quale comandante di un reparto di milizie mercenarie, mostrò che i successi in campo ottenuti da Attilio Regolo dipendevano dall' inca

genti proelio superarunt. Nam duo milia tantum ex omni Romano exercitu refugerunt, quingenti cum imperatore Regulo capti sunt, triginta milia occisa, Regulus ipse in catenas coniectus.

pacità dei generali cartaginesi, piuttosto che dal valore de' nemici. Fu quindi dai voti del popolo messo alla testa dell'esercito, ed egli seppe giustificare appieno la fiducia che in lui straniero avevano riposta i Cartaginesi. imperatore: duce, comandante supremo. - Regulus ipse in catenas coniectus. I Cartaginesi, incoraggiati da questa vittoria, ripresero l'offensiva in Sicilia ove mandarono il valoroso Asdrubale con un gagliardo esercito e 140 elefanti. Si combatté vigorosamente per mare e per terra con alterna fortuna; piú volte i Romani videro distrutte le loro flotte dalle tempeste, ma sempre le ricostruivano e vincevano il nemico. Nel 251, avendo essi riportata una gran vittoria navale presso Panormo (Palermo), i Cartaginesi chiesero la pace e per meglio riuscire ad ottenerla mandarono a Roma cogli am. basciatori Attilio Regolo. Il virtuoso Romano, giunto alla presenza del Senato, amando piú la gloria della patria che la propria libertà, consigliò di continuare la guerra; poi fece ritorno a Cartagine, dove, secondo la leggenda, morí fra i piú atroci tormenti.

c) Battaglia delle isole Egadi.

(EUTR., II, 27; LIVIO, Epit.).

1 C. Lutatio Catulo A. Postumio Albino consulibus, anno belli Punici vicesimo et tertio, Catulo bellum contra Afros commissum est. Profectus est cum trecentis navibus in Siciliam ; Afri contra ipsum quadringentas paraverunt. Numquam in mari ta copiis pugnatum est. Lutatius Catulus navem aeger ascendit; yula ratus enim in pugna superiore fuerat.

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Contr Lilybaeum, oppidum Siciliae, pugnatum est ingenti virtute Romanorum. Nam LXIII Carthaginiensium naves captae sunt, CXXV demersae, XXXII milia hostium capta, XIII milia occisa.

Petentibus Carthaginiensibus pax his condicionibus data est, ut Sicilia et insulis, quae inter Siciliam et Italiam essent, decederent et tria milia talenta penderent, neque cum Hierone neque cum sociis eius bellum gererent. Sicilia in pro

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c) 1. anno belli Punici vicesimo et tertio: dunque nel 241 a. C. aeger: il console Lutazio Catulo era stato ferito in un combattimento avvenuto poco tempo prima presso Drepanum (Trapani).

2. contra Lilybaeum: propriamente presso le isole Egadi, che sono quasi di fronte al promontorio Lilibeo (oggi capo Boeo); su questo promontorio, i Cartagi. nesi avevano fondata una città assai ben fortificata, dello stesso nome; l'odierna città di Marsala sorge nella parte meridionale della città antica.

3. provinciae formam: tutta l'isola fu ridotta a provincia romana, tranne il

vinciae formam redacta est; eaque prima populi Romani extra Italiam provincia fuit.

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territorio di Siracusa, che costituiva il regno di Gerone. eaque prima etc. La Sicilia fu la prima provincia di Roma, cioè fu la prima regione posta fuori dei confini d'Italia, sottomessa colle armi, che venisse amministrata da un governatore mandato da Roma. Ben presto a quella conquista ne tennero dietro molte altre: nell' intervallo fra la prima e la seconda guerra punica (cioè fra il 241 e il 218 a. C.) furono acquistate le seguenti provincie: Sardegna e Corsica (238), Illiria (229), Liguria (233), Gallia Cisalpina (222) ed Istria (221).

II. Seconda guerra punica.

a) Ritratto di Annibale.
(LIVIO, XXI, 4).

Missus Hannibal in Hispaniam primo statim adventu om- 1 nem exercitum in se convertit. Hamilcarem iuvenem redditum sibi veteres milites credere; eumdem vigorem in vultu, vimque in oculis, habitum oris lineamentaque intueri. Dein brevi ef- 2

II. a) La seconda guerra punica (218-201) fu diretta da Annibale, membro della potente famiglia dei Barca. Suo padre Amilcare aveva avuto il comando di un esercito cartaginese in Sicilia ed era stato quindi incaricato di conquistare la Spagna. Annibale, condotto fanciullo dal padre sul teatro della guerra, crebbe in mezzo ai soldati, e si rese cosí popolare che alla morte di Asdrubale, genero di Amilcare e suo successore nel comando dell'esercito cartaginese, i soldati lo elessero generale senza aspettare gli ordini del Senato di Cartagine. Annibale si trovò a 21 anno comandante d' un esercito a lui interamente devoto e che a lui solo obbediva; egli riprese di propria iniziativa la guerra contro Roma, attaccando Sagunto, colonia greca della Spagna, alleata di Roma, e riuscendo cosí ad accendere di nuovo il conflitto fra i Cartaginesi e i Romani.

1. Missus Hannibal: Annibale già da fanciullo era stato in Ispagna insieme col padre (vedi nota preced.); dopo la morte di quello, mentre il comando era affidato ad Asdrubale, genero di Amilcare, Annibale tornò in Ispagna a prender parte alla guerra. omnem exercitum in se convertit: attrasse a sé gli sguardi di tutti i soldati, e se ne conciliò le simpatie. veteres milites: i veterani, i soldati che già avevano militato con Amilcare, padre di Annibale. credere... intueri:

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Fig. 27. Busto che si crede raffigurare Annibale (Museo Nazionale di Napoli).

infiniti storici; traducili con degli imperfetti dell' indicativo. eumdem si riferisce anche a vim, ad habitum e a lineamenta. habitum oris lineamentaque «atteggiamento del volto e tratti (del volto) », ossia « espressione e tratti del viso ». 2. Dein brevi effecit, ut etc. Dapprima Annibale destò la simpatia per lá somiglianza col padre, ma poi fece dimenticare il padre e si fece amare e stimare

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