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PARTE PRIMA

LEGGENDE E TRADIZIONI STORICHE DELL'ETÀ REGIA E DELL'ETÀ REPUBBLICANA PIÙ ANTICA

I. Fondazione di Roma.
(EUTR., I, 1).

Romanum imperium, quo neque ab exordio ullum fere mi- 1 nus neque incrementis toto orbe amplius humana potest memoria recordari, a Romulo exordium habet, qui Reae Silviae,

I. 1. quo è ablativo di paragone dipendente dai comparativi minus e amplius. neque ab exordio ullum... minus neque incrementis... amplius « né minore rispetto a' principi, né maggiore rispetto all'accrescimento»: Roma ebbe umilissimi principî, perché fu in origine un

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piccolo borgo sul colle Palatino (Roma quadrata), fondato da Romolo e da pochi pastori suoi seguaci; più tardi a mano a mano crebbe a tal segno da diventare signora del mondo. Reae Silviae. Narra la leggenda che Ascanio (detto anche Iulo), figlio di Enea troiano, fondò la città di Alba Longa sui colli albani, e che quella città divenne il centro di una confederazione politica e religiosa del Lazio. Ad Ascanio successero dodici re, che ebbero tutti il cognome di Silvii, ultimo de' quali fu Numitore. Questi ebbe due figli: Egesto e Rea Silvia; ma il fratello di lui, Amulio, uomo ambizioso e perverso, per bramosia di regno uccise Egesto e costrinse Rea Silvia a farsi Vestale, cioè sacerdotessa della dea Vesta (cf. Parte II, N.° XIV), al cui culto non potevano essere addette se non fanciulle che dovevano rinunziare per sempre al matrimonio. Rea Silvia però ebbe per opera del dio Marte due figli, Romolo e Remo; e Amulio, saputo ciò, fece seppellire viva Rea Silvia e ordinò di gettare nel Tevere i due

Fig. 1. - Avanzi delle mura di Romolo sul Palatino.

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(Roma quadrata)

GIORNI, Letture latine.

1

Vestalis virginis, et Martis filius cum Remo fratre uno partu 2 editus est. Is cum inter pastores latrocinaretur, decem et octo annos natus, urbem exiguam in Palatino monte constituit, XI Kal. Maias, Olympiadis sextae anno tertio, post Troiae excidium anno trecentesimo nonagesimo quarto.

neonati. Se non che il fiume, che era straripato, ritirandosi nel suo letto, li depose miracolosamente sulla riva, dove furono allattati da una lupa e poi raccolti ed allevati dal pastore Faustulo. Cresciuti, i due gemelli diedero prova di gran valore e coraggio; e saputo della loro regale origine restituirono il trono al loro avo Numitore, dopo avere ucciso il tiranno Amulio. Compiuto questo atto di giustizia, i due fratelli abbandonarono Alba e tornarono sulle rive del Tevere, dove fondarono una città. Ma tosto nacque discordia fra i due fratelli: Romolo uccise Remo, compié la città incominciata e le diede il nome di Roma.

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2. cum inter pastores latrocinaretur: Romolo (insiem col fratello Remo) trascorse la sua prima gioventú tra' pastori, facendo vita piú da predone che da pacifico pastore. XI Kal. Maias: cioè il 21 di Aprile; questo giorno fu sempre celebrato ne' tempi posteriori come il natalizio di Roma. Olympiadis sextae anno tertio: nel terzo anno della sesta Olimpiade. I Greci calcolavano il tempo secondo le Olimpiadi, cioè secondo que' periodi di quattro anni ciascuno che intercedevano tra le successive celebrazioni delle loro grandi feste nazionali, dette Olympia; la prima Olimpiade abbraccia gli anni 776-772 avanti Cristo: quindi la fondazione di Roma sarebbe avvenuta nel 751 a. C. post Troiae excidium: la distruzione di Troia avvenue, secondo la tradizione, nel 1148 a. C.

II. Ordinamenti di Romolo.

(EUTR., I, 2).

Ratto delle Sabine.

1 Condita civitate, quam ex nomine suo Romam vocavit, haec fere egit Romulus. Multitudinem finitimorum in civitatem recepit, centum ex senioribus legit, quorum consilio omnia ageret, quos ex auctoritate Patres, ob aetatem Senatum nomi2 navit. Tum, cum uxores ipse et populus suus non haberent, invitavit ad spectaculum ludorum vicinas urbi Romae nationes atque earum virgines rapuit. Commotis bellis propter raptarum

II. 1. haec fere egit Romulus « le imprese compiute da Romolo furono presso a poco le seguenti ». — Multitudinem finitimorum: Roma sul principio scarseggiava di abitatori; perché Romolo e Remo, quando andarono sulle rive del Tevere, non avevano che pochi compagni: Ro molo allora, per attirare abitatori nella nuova città, fece di Roma un asilo per chiunque, soffrendo persecuzioni in patria, avesse voluto vivere tranquillo e sicuro. centum ex senioribus legit: i piú anziani (seniores) fra i padri di famiglia (patres familias) furono scelti da Ro. molo per formare il Senato, ossia consiglio degli Anziani (Senatus, dal nome senex anziano, vecchio).

2. ludorum: questi giuochi erano i Consualia, istituiti in onore del dio Consus, protettore dei raccolti (Consus da condere riporre ne' granai il raccolto).

am Caeninenses vicit, Antemnates, Crustuminos, Fidenaeientes. Haec omnia oppida urbem cingunt.

Caeninenses etc. Caenina era città sabina del Lazio, sulla via da Roma a Antemnae era pure città sabina del Lazio a poca distanza da Roma, sul nte dell'Aniene o Teverone col Tevere; Crustumeria è l'attuale Montelo ed anche essa era città sabina; Fidenae e Veii (una città latina, l'alsca) sorgevano presso a poco nei luoghi oggi detti Castel Giubileo e oppida: le città, i borghi fortificati, ove abitavano questi

Farnese.

III. Guerra coi Sabini.
(Riduzione da Livio, J, 11-13).

a) Tradimento di Tarpeia.

stea Sabini acrius rem gerunt. Iam nihil per iram actum 1 ec ostenderunt bellum priusquam intulerunt. Consilio 2

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) 1. Sabini: i Sabini di Cures (oggi Passo Corese). acrius rem gerunt ono l'impresa (cioè la guerra contro i Romani) piú aspramente, con magrgia. - per iram (=ira: abl. di modo): seguendo l'impeto cieco del

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2.

1

La rocca Capitolina nei tempi primitivi di Roma (Ricostruzione). bini si condussero in modo diverso da' popoli che li avevano preceduti erra a' Romani: essi procederono con cautela e ponderatezza e non eca precipitazione; quindi essi non minacciarono guerra prima

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