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DELLA CAMPAGNA ROMANA

(Continuazione vedi vol. XIV, p. 87).

V.

Redicicoli, Buffalotta, Tor S. Giovanni, Malpasso. Il casale del medio evo, detto Radiciola, che ho ricordato qual confine del Castel Giubileo (in atti del 1297 e del 1391), ora è diviso in due tenute, Redicicoli Ricci e Redicicoli Accoramboni, così nominate dai due possessori dell'età moderna, formanti un complesso di rubbia 364 e mezzo. Senza discutere il sogno del MARTINELLI, che vi rintracciava un Re-dei-Siculi, noteremo col NIBBY, che questo nome non è altro che una corruzione di quello modestissimo e prosaico che ebbe nell'età di mezzo. Aggiungo tuttavia, e subito, che con questo fondo noi, che usciamo, col nostro itinerario, dal suolo Fidenate, entriamo nel territorio Crustumerino, che toglieva il nome da un'antica e memorabile città. Questa fu Crustumerio, che i più cauti topografi collocano a Tor S. Giovanni, sul confine con Redicicoli e con Tor Lupara (1). Senza dubbio essa sorgeva in questo luogo ed occupava colle sue adiacenze l'uno e l'altro fondo. Tor S. Giovanni non è una tenuta, ma uno dei quarti di Capitignano, tenuta di 286 rubbia, che occupa

(1) NIBBY cit. I, 526. Il GELL la suppose a Monterotondo, op. cit. p. 190. Devesi preferire il NIBBY, come dico nel testo.

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dispersi, sono tutte squisite. Dall'ager Clustuminus prese il nome la tribù rustica, che fu per ordine storico la vigesimaprima delle trentacinque (1).

La torre di Redicicoli sembra da lungi un semplice casale, essendovisi costruita addosso una moderna casa, ora diroccata. Si tratta di un pregevole avanzo del medio evo nella campagna romana, che nessuno ha descritto. Era una torre rettilinea immensa, costruita con pietre locali (le cave si veggono presso Tor S. Giovanni) quadrate. In origine doveva essere fornita di quattro denti o torrette alle estremità. La parte di levante e di nord-est è meglio conservata. Sembra non anteriore al secolo XIV. Un'opera mista di rottami e calce vi si è aggiunta, come rinforzo delle parti cadenti. Numerosi marmi antichi, qualche frammento di statuetta, tegole e mattoni si veggono dappertutto e a fior di terra. La torretta dell'angolo nord-est è conservata anche all'interno, e mostra tuttora un'antica fenestrella con ferri a croce. Il casale moderno, quasi tutto crollato, porta la data segnata con calce su di una parete esterna: 1681. Nella cantina sottoposta esiste un pozzo chiuso. Nell'insieme, tanto per l'altezza (quota di m. 61), quanto per le rovine è un luogo degno di osservazione. Fu questa l'acropoli Crustumerina, ovvero fu a Tor S. Giovanni, come pensò il NIBBY? La risposta non può essere sicura; perchè mancano le iscrizioni, le memorie monu

(1) GROTEFEND cit. p. 3. Tuttavia FESTO la disse denominata da Tuscorum urbe Crustumena; e PLINIO (III, 5) notò nell' Etruria un agrum Crustuminum ignoto ai geografi, ed altrove (II, 98) ne ricordò il fieno, come ibi noxium, extra salubre, che per verità non esiste nel suolo corrispondente all'antica Crustumerio, ove i pascoli sono eccellenti. Ma senza far caso di questo preteso fieno metamorfico, non mi sembra possibile l'origine della tribù Clustumina da altro territorio, che da questo famoso dei Sabini; avvertendo però che siccome esso doveva estendersi anche al di là del Tevere, poteva facilmente essere tenuto in parte come di origine etrusca.

mental, che aiutino la ricerca. La torre S. G.manni e re hima e in parte laterizia, in parte a rettangol i xa Si può attribuir al 1200 incirca. I nome is proviene das l'ospedale di S. Giovanni, che è ancora ogg

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La S. Lagm, Redicici e Belladonna si estende la te muta della Bufalotta, di cui daro poche notizie mi più esatte d. quelle che sono nell' Anal Premeter: la repione ignota del nome, e che invece e facilissima, the in guest, tenuta (di 150 rubbia) sono visibila for & terra malic andche rovine, che attestano essere stato un centro alusto per tutta l'età imperiale, anche tarda. Nella planta de, fondo disegnata da Mario Gentile (Archivio Stato, #ego d. Alessandro VII) si scorgono queste anticaglie nu, visibili ed elevate che non sono adesso. del tondo fu Ciampiglia; ma quando fa valerijerile ara, Del Butulo, prese il nome, che tuttora conmemade de: dominio dei Del Bufalo si trovano

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so de So Sanctorum (1). Anche la collina, che code, antich, che sono nella riserva detta la

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nome di Colle del Buffalo. Un quarto confiante detta Casal dolle Donne od anche antiche marmoree figure, si chiama

444 fossa, che scorre per la valletta di essa, e questo nome rustico dal latino ssim, in luoghi già ingombrati da abeturo catasto Alessandrino, *, in cotesto sito. Ed era be somigliava ad un grosso vili, centro dell'azienda rustica Imperocche essi comperarono Do Sundre sarebbero divenuti og one, come lo furono

nel principio del medio evo i Crescenzi e poi i monaci di Farfa, se la loro stella non fosse tramontata sulla fine del secolo XVII. Passò allora questa tenuta all' Istituto della SS. Annunziata.

Non meritano osservazione le tenute di Inviolatella,. così denominata da S. Maria in via Lata, che la possedeva, e Casal delle Donne, oltre quanto si è notato; e perciò chiudo questa seconda zona di fondi Salario-Nomentani colla illustrazione di Malpasso, piccolo fondo di 64 rubbia, che prende il nome da un torrente. L'abbondanza delle acque di questo rivo e la ubicazione approssimativa di esso hanno indotto l'opinione che corrisponda al famoso Alia od Allia (1). Ma vedremo più oltre quale fu il rivo, cui più sicuramente può attribuirsi quell'infausta rinomanza. Il nome del fondo parrebbe a prima vista provenire da un fatto topografico, cioè dal pericolo dell' inondazione Tiberina, cui soggiacque sempre il ponte, sul quale passava la via Salaria antica il detto torrente. Ma or ora dirò se non della origine almeno della remotissima antichità di questo nome. Essendosi atterrato il ponte antico, nel 1832, per costruire il moderno più regolare e più diretto a seconda della via moderna, questo pericolo è scomparso. Naturalmente è pure scomparso un monumento antico, poichè presentava esso materiali si dell'età repubblicana come dell'imperiale (2). La tenuta omonima è quasi tutta compresa in quella gran curva che il Tevere descrive in questo luogo; ed è perciò di formazione recente. Anticamente infatti il Tevere seguiva un alveo diretto, quasi parallelo alla moderna Salaria; così che gli antichi dovettero, dopo il suddetto ponte, voltare la via sulla destra. Questo tronco pertanto della Salaria moderna, da Malpasso nientemeno

(1) NIBBY cit. I, 125 e segg.

(2) L'autore dell'Analisi ne conservò per memoria i bolli di mattone e li pubblicò (loc. cit.).

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