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mano e caricate le tinte (1). Non deve recar meraviglia che egli, vicinissimo agli avvenimenti che narra, risenta troppo l'influenza dell'ambiente formatosi, ostile ai Cesari e specialmente a Nerone, l'ultimo e certo il peggiore di tutti. A chi voglia, a tanta distanza di tempo e di passioni, studiare la questione con animo sereno e senza preconcetti <«< sine ira et studio »(2), come Tacito vorrebbe e non può fare, risulterà chiara ed evidente l'innocenza di Nerone come quella dei Cristiani, la casualità dell' incendio.

GIOVANNI SALVATORE RAMUNDO.

(1) FABIA, op. cit. p. 447 sg.; Coen, op. cit. p. 258; BOISSIER, Le jugement de Tacite sur les Césars in Revue des Deux Mondes, 1901, p. 500.

(2) TACITO, Ann. I, 1.

Archivio della R. Società romana di storia patria. Vol. XXVIII, 26

REGESTO

DELL'ABBAZIA DI SANT'ALESSIO

ALL' AVENTINO

Continuazione e fine; vedi vol. XXVIII, p. 151

LXXVI.

a) 1304, febbraio 7.

Bolla di Benedetto XI a maestro Bernardo di Andrea canonico di Narbona. Gli conferisce un beneficio ecclesiastico a scelta, nella chiesa di Narbona, dandogli anche facoltà di ritenere più beneficii insieme. Inc. « Cum tibi lit<«<terarum ». « Datum Laterani, pontificatus anno 1o ».

b) << In eundem modum . . S. Alexii de Urbe et.. Cras«sensis ac.. S. Ylarii, Carcassonensis diocesis, monaste«riorum abbatibus ».

In Registres de Bénoit XI, editi da Ch. Grandjean, Paris, 1883-190.., t. 1o, col. 496. Reg. Vatic. A, c. 150.

LXXVII.

1306, settembre 6.

Iuzio di Girardo Rossi e Tuzio di Angelo vendono a Francesco, abbate del monastero di S. Alessio, un giardino in contrada Torricella, nelle pertinenze di Viterbo, per la somma di 150 lire di denari «papareni ». Pena il doppio. Istrumento mutilo dell'ultima parte, che conteneva la corroborazione, l'actum e le firme.

In NERINI, op. cit. pp. 481-2, App. n. LIII; Arch. di Stato, perg. n. 31. Precede il testo il segno del tabellionato. Reg. di S. Alessio, t. 2°, col testo quasi completamente

trascritto.

Collazione: N p. 482, r. 6, e D rem heredum Nangeli Rr. h. Angeli

LXXVIII.

1306, decembre 13.

Copia autentica (1334, 25 novembre) d'un istrumento di vendita, col quale maestro Giacomo Talentuzio e Menico, fratelli, figli del fu Giovanni Bontalenti, vendono a Caterina, moglie di Ricco Corbuli, e ai suoi eredi, una vigna nella contrada Amandruale, vicino alla via vicinale: per la somma di 112 lire di « papareni » pagata in fiorini d'oro. <«< Actum Viterbii, in domo dictorum venditorum ». La copia dell'istrumento, estratta dal libro dei protocolli di Angelo di Giovanni Scrascia, notaro defunto, fu letta e autenticata a Viterbo nel palazzo del Comune. «< Iohannes <«< Andree Alberti de Viterbio, auctoritate alme Urbis pre«fecti notarius et iudex ordinarius, fideliter exemplando <«<scripsit et publicavit ».

Nell'Arch. di Stato, perg. n. 32, ben conservata. Precede il testo il «S. T. ».

LXXIX.

1310, marzo 3.

I Cistercensi del monastero di S. Maria di Palazzolo, affine di liberarsi dai debiti e dalle usure, vendono alle monache Agostiniane del monastero di S. Maria Rotonda, d'Albano (i cui beni vennero poi in proprietà del monastero di S. Alessio), un fondo nella contrada Torre dei Vescovi, territorio di Albano, e tre fondi nella contrada «< de Ro« fellis» nello stesso territorio, per la somma di 152 fiorini d'oro. « Actum apud dictum monasterium, ante cameram « domini abbatis. [Iohannes Bjarnabe de Albano [imperiali <«< auctoritate notarius] ».

In NERINI, op. cit. pp. 484-5, App. n. Lv.

LXXX.

1°) 1310, aprile 11.

Giovanni de Sabello, proconsole dei Romani, vende al monastero di S. Maria Rotonda, d'Albano, la metà d'una pezza di terra seminativa, di sei rubbia incirca, nel tenimento suo di Sabello, nella contrada « Formales Mancacie », per la somma di 150 fiorini d'oro. Pena il doppio. «< Actum in <<< rocca castri dicti domini Iohannis, quod dicitur Candul« forum ».

2°) [1310], maggio 14.

in

possesso

L'abbadessa del monastero suddetto è messa della mezza pezza di terra suddetta dal procuratore di Giovanni de Sabello; e si procede all' investitura «< carpendo «< de herbis et capiendo de terra et ponendo in manibus << domine abbatisse predicte ». Sottoscrizione alla fine della pergamena: «< Iohannes Barnabe de Albano, inperiali aucto<< ritate notarius » [S. T.].

In NERINI (che non fa menzione del documento d'investitura), op. cit. pp. 482-4, App. n. LIv; Arch. di Stato, perg. n. 33, rôsa dai sorci nell'estremo lato destro; Reg. di S. Alessio, t. 2o, col testo molto più completo che nel Nerini.

D

Collazione: N p. 483, rr. 6-5 dal fine Monasterium Sancte Marie de Palazola M. S. M. de Palaçcola Nr. 3 dal fine baltiolum palatii Capolopi De R b. p. capolapi N p. 484, rr. 5-6 Nicolao Pauli de S... rico D N. P. Desclerico

LXXXI.

1310, ottobre 27.

Girolamo, abbate dei Ss. Bonifazio ed Alessio, promette al priore ed ai canonici della chiesa dei Ss. Luca e Faustino, di Viterbo, per aver dato il loro consenso alla vendita d'un casalino al monastero, nella contrada di S. Luca, in Viterbo, otto lire di denari « papareni » da sborsarsi tra due anni. Pena il doppio. Vi si fa menzione dell'istrumento

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