203 Che non volendo adorar lui nel tempio, Siccome certo io so che non vorr orrai, Del sangue tuo per dare a gli altri esempio, Citero, il nobil monte infetterai: E con cor verso te sdegnato ed empio Tua madre, e le tue zie correr vedrai; E ti dorrai con tua gran doglia e pianto , Ch'essendo io cieco, abbia veduto tanto. 204 205 gran festa celebrare, 206 per divin Nume, E celebrar l'ignoto suo costume. Foedabis, matremque tuam , matrisque sorores. Evenient. Neque enim dignabere Numen honore: 523. Matremque , Agaven matrem; materteras Ino et Autonoën. 524. Evenient. Multi veterum.Et veniet.Lego Evenient.In Ibide, Evenient: dedit ipse mihi modo signa futuri Phoebus. 207 decreto pubblico ordinato, 208 209 la festa sol, ma per le donne, Per vagheggiarle in quelle nove gonne. Mostra ognun quanto cerchi , e quanto brame Di venerar lo Dio del lor bel regno : Quel batte un ferro in un vaso di rame Quel suona un corno , un timpano, od un legno; Così per dar ricetto a novo sciame D'Api, con varj suoni si fa segno, Quanto agli Agricoltor contento apporti Dar loro albergo, ed esca ne’lor orti. 210 211 212 Bacco lontan da lor ben venti miglia quattro Tigri orribili tirato, Avea già dato Apollo un'ora la giorno, E stava a rimirar vago ed intento 213 214 Per voler gire al seggio , ov'egli è assiso, Per instabili gradi vi si sale. Vergine e bello e grazioso ha il viso, E la fronte benigna e liberale : Ha quasi sempre in bocca un dolce riso, E veste una lorica trionfale , Di capi adorna di diverse fere, Di Pardi, di Leoni, e di Pantere. |