Saggi di criticaUnione tipografica cooperativa, 1898 - 253 Seiten |
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... popoli col mutarsi delle loro condi- zioni interiori ed esteriori non sono più adatti ( tranne gli eletti ingegni ) a comprendere quello che è già pas- sato e che più loro non appartiene , ma resta sempre viva quella parte che ...
... popoli col mutarsi delle loro condi- zioni interiori ed esteriori non sono più adatti ( tranne gli eletti ingegni ) a comprendere quello che è già pas- sato e che più loro non appartiene , ma resta sempre viva quella parte che ...
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... popoli soggetti , an- dare a combattere a danno e vergogna di sè e di tutti ? Non vi era più nei cittadini romani altro desiderio che quello di arricchire , tanto da far considerare ad ognuno come un rivale pericoloso ed un nemico ...
... popoli soggetti , an- dare a combattere a danno e vergogna di sè e di tutti ? Non vi era più nei cittadini romani altro desiderio che quello di arricchire , tanto da far considerare ad ognuno come un rivale pericoloso ed un nemico ...
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... popoli che avevano abitato le sue spiagge , sia per commerci che per migrazioni , fin da tempo immemorabile , tanto da perdersi nel mondo così bello dei miti , quando gli Dei erano così familiari cogli uomini e li soccorrevano di ...
... popoli che avevano abitato le sue spiagge , sia per commerci che per migrazioni , fin da tempo immemorabile , tanto da perdersi nel mondo così bello dei miti , quando gli Dei erano così familiari cogli uomini e li soccorrevano di ...
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... popoli del litorale mediter- raneo e che i popoli che vivevano nell ' interno di vaste regioni non penetrate dal mare , si erano conservati , sopratutto per quella causa , barbari e selvaggi , mentre in talune gli abitanti delle coste ...
... popoli del litorale mediter- raneo e che i popoli che vivevano nell ' interno di vaste regioni non penetrate dal mare , si erano conservati , sopratutto per quella causa , barbari e selvaggi , mentre in talune gli abitanti delle coste ...
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... popoli , non era da considerarsi che come un effetto dell'ambizione e della sete di comando ? Era da cre- dersi del tutto vano e dannoso quel sì vasto movimento di popoli tanto nel passato che in quei tempi e non diceva nulla affatto di ...
... popoli , non era da considerarsi che come un effetto dell'ambizione e della sete di comando ? Era da cre- dersi del tutto vano e dannoso quel sì vasto movimento di popoli tanto nel passato che in quei tempi e non diceva nulla affatto di ...
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Seite 109 - O insensata cura de' mortali, quanto son difettivi sillogismi quei che ti fanno in basso batter l'ali! Chi dietro a iura, e chi ad aforismi sen giva, e chi seguendo sacerdozio, e chi regnar per forza o per sofismi, e chi rubare, e chi civil negozio; chi nel diletto...
Seite 38 - Amor tremendo è il mio. Tu noi conosci ancora: oh! tutto ancora non tei mostrai: tu eri mio: secura nel mio gaudio io tacca; né tutta mai questo labbro pudico osato avria dirti l'ebbrezza del mio cor segreto.
Seite 110 - O insensata cura de' mortali,' Quanto son difettivi sillogismi Quei che ti fanno in basso battei l' ali ! Chi dietro a iura, e chi ad aforismi Sen giva, e chi seguendo sacerdozio, E chi regnar per forza o per sofismi, . E chi rubare, e chi civil negozio, Chi, nel diletto della carne involto, S'affaticava, e chi si dava all'ozio; Q iiaml' io, da tutte queste cose sciolto, Con Beatrice m' era suso in cielo Cotanto gloriosamente accolto.
Seite 77 - Hectoreae. Cape dona extrema tuorum, O mihi sola mei super Astyanactis imago : sic oculos, sic ille manus, sic ora ferebat ; 490 et nunc aequali tecum pubesceret aevo.
Seite 109 - Veramente per la noia non credo si debba intendere altro che il desiderio puro della felicità; non soddisfatto dal piacere, e non offeso apertamente dal dispiacere.
Seite 84 - Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d'ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz'altro pensiero.
Seite 132 - Ma se fia Che in amistà si torni, un sol momento Non tarderà di Troia il danno estremo . Or via, di cibo a ristorar le forze Itene tutti per la pugna . Ognuno L'asta raffili, ognun lo scudo assetti, Di copioso alimento ognun governi...
Seite 47 - In vero Biasmare i Teucri, né gli Achei si denno, Se per costei sì diuturne e dure Sopportano fatiche. Essa all'aspetto Veracemente è Dea. Ma tale ancora Via per mar se ne torni } e in nostro danno Più non si resti, né de
Seite 144 - Racquistar si ponno E tripodi e cavalli e armenti e greggi ] Ma l'alma che passò del labbro il varco, Chi la racquista? chi del freddo petto La riconduce a ravvivar la fiamma ? Meco io porto (la Dea madre mei dice) Doppio fato di morte.
Seite 93 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!