Le Metamorfosi sono l'opera sopra cui più salda mente sta fondata la fama di Ovidio. Omero e Virgilio ci dipingono i Numi della Grecia e del Lazio in azione. Ne'loro poemi, giustamente reputati divini, noi veggiamo Giove, che sedotto dal cinto di Venere, si addormenta in braccio alla moglie sulla cima dell' Ida selvoso, e la madre d'Amore che sostituisce l'insidioso suo figlio al figlio di Enea per vincere il ritroso animo di una regina troppo fida alle ceneri dell'estinto consorte. Ma chi sono questi Dei? quali geste contraddistinguono la loro istoria? quali relazioni ebbero coi primitivi mortali? con quali immaginati portenti fu assodato il culto loro sopra la terra? Ecco ciò che senza le Metamorfosi di Ovidio resterebbe avvolto nell'oscurità, e spesso anche sepolto in un bujo profondo. Caddero distrutti i templi del politeismo, o rivolti furono al servizio del Dio unico e vero. La scure o la fiamma ha violato i boschi sacri, testimonj di arcani riti e di mistiche feste: tacciono gli oracoli dalla sacerdotale arte inventati: le caverne, cinte da terror religioso, ove l'ingannato volgo credea che il cielo si comunicasse alla terra, più non offrono che naturali curiosità all'indagatore scienziato: i simulacri de' Numi più non compariscono che ad ornare i nostri musei, ed il solo amore delle arti gli ha salvati dai colpi della superstizione, dai guasti della barbarie. Che ci rimane adunque per conoscere a fondo nelle minute sue parti quell'elegante mitologia, magistero dell'immaginativa umana abbandonata a sè sola, quella mitologia ch'è tuttora l'anima della poesia, e il più vivace linguaggio dell' arti? - Ci rimangono le Metamorfosi. Sì, le Metamorfosi sono il poetico catechismo di una religione tutta poetica. Esse ci tengono luogo degli ammaestramenti che il sacerdote, coperto di bianca infula, distribuiva a'devoti ne'portici de'templi vetusti; esse ci mettono addentro a' misteri, che dopo lunga serie di prove si spiegavano all'iniziato negl' imi penetrali del santuario. Gli altri poemi dell'antichità si leggono per formarsi l'ingegno al buon gusto, o per ritrarne diletto. La lettura delle Metamorfosi è indispensabile a chiunque non voglia comparire affatto zotico e rozzo. Sopra ogni ramo dell' umano sapere esse diffondono luce piacevole e viva. Per esse l'astronomo mira il cielo popolato di mitologici enti; quivi egli impara perchè l'oceano sia vietato ai sette Trioni, e perchè le nove stelle che splendono tra Engonasi ed Ofiuco ritengano il nome di corona di Arianna tuttora: spaziando tra le poetiche finzioni col dilettato pensiero egli obblia la noja delle lunghe notti, vegliate nella contemplazione degli astri. Nelle Metamorfosi il botanico attigne la favolosa istoria delle piante che con pericolo de'suoi giorni egli corre a ricercare sulla vetta de'monti. Quivi il fisico ed il chimico discoprono le 'cognizioni dell' antichità intorno alle trasformazioni III de'corpi; cognizioni sottratte al volgo ignorante coll'artificio di un misterioso velame. Quivi il legislatore osserva la formazione delle prime società, ed i loro procedimenti verso lo stato civile. Quivi il filosofo finalmente rileva in qual modo le prime idee del giusto e dell'ingiusto, del retto e del torto s'insinuassero fra gli uomini e vi piantasser radice. Ma se non ci ha parte alcuna delle scienze, che dalle Metamorfosi non ritragga ampliamento e vaghezza, che direm noi della necessità onde ne torna lo studio al poeta che veste di finzioni i concetti, all'estetico che rintraccia le ragioni del bello, all'artefice che anima il freddo marmo od imprime coi colori la vita? senza essersi profondato nelle Metamorfosi, uno scrittor di versi non giunge nemmeno ad esser Arcade, l'ultimo degli onori letterarj. Uno scultore, un pittore che ignori le Metamorfosi, non può ideare un gruppo, immaginare un dipinto che onori la sua fantasia creatrice. Il viaggiatore che non ha studiato le Metamorfosi, invano scorre le gallerie de' monarchi e de' grandi: qual piacere gli recheranno i capi d'opera de' sommi maestri, se egli non s'è dissetato al fonte onde il lor genio ha tratto le composizioni loro più rare? Ma se l'istruzione che dalle Metamorfosi si ricava è necessaria ad ogni uomo che voglia parere od essere educato e gentile, quale e quanta miniera di letterario diletto esse non disserrano anche alle menti meno avvezze alla contemplazione del sublime, dello splendido, dell'immaginoso e del bello! con qual' arte il cantor di Sulmona ha saputo in questa sua opera intrecciare e collegar insieme migliaja di fatti che pareano indipendenti del tutto o remoti! quanta ricchezza nelle sue descrizioni, o ci rap presenti il caos allorquando prima del mare e della terra e del cielo che tutto copre, uno solo era il volto della natura nell'orbe; o ci descriva i corpi trasmutati in forme novelle; o ci faccia assistere alle imprese de'domatori de'mostri, alle battaglie degli antichi eroi, a'colloquj de'numi co'primi abitatori del mondo! qual indicibile fecondità nel dipingere sempre diversamente trasformazioni quasi sempre le istesse! qual maestria nella condotta de' racconti, nello svolgimento delle catastrofi! qual profonda cognizione nella più difficile parte della poesia, il maneggio degli affetti, l'espressione degli intimi sentimenti di un'anima agitata da passioni violente! un esempio solo ci basti. Il sublime Astigiano, leggendo le Metamorfosi, come egli confessa, si sentì acceso dall'idea di scrivere l'immortale sua tragedia, la Mirra. Quanto felicemente ei ci sia riuscito chi v'ha che nol sappia? ma non tutti hanno avvertito che i luoghi più patetici di quella tragedia sono imitati da Ovidio: anzi che il più improvviso, il più vivo, il più efficace passo, quello che disvela il mistero, e trae a compimento l'azione, è tolto di peso da questi versi Pudibundaque vestibus ora Tegit, et o, dixit, felicem pro conjuge matrem! L'utilità anzi necessità di che sono le Metamorfosi in ogni genere di coltura e di studio, i sommi pregi di un' opera che ha ispirato cento tragedie, che ha somministrato l'argomento a migliaja di pitture e di sculture, e n'è miniera inesausta mai sempre, ci hanno indotto a procurarne una splendida edizione, adorna di copiosissimi intagli in rame, i cui disegni saranno composti da dei migliori artisti moderni. L'edi |