Turba ruunt: mixtaeque viris matresque nurusque, Vulgusque,proceresque, ignota ad sacra feruntur. 530 Quis furor, anguigenae, proles Mavortia, vestras 531. Anguigenae. Thebani, quorum scilicet patres nati e dentibus Draconis. V. supra. 219 L'Ira va sempre dietro a quest'insano, 220 Da man manca il Vigor non molto appresso Segue il Timore, e sta sempre in paura : Va sbigottito, timido, e dimesso, E intento mira, e pon per tutto cura: Va muto, e non si fida di se stesso, Vuol talvolta parlar, nè s'assicura: Se parla alfin col dir basso ed umile, Mostra l'animo suo meschino e vile. 221 Non ardisce il Furor guardar nel viso, 222 Il Vigor, che fra lor nel mezzo è posto, Che va si poderoso e tanto altero, Non può star, che'l Timor non stia discosto, Nè assicurargli il suo sì vil pensiero : Sen va il Vigore in modo ben disposto, Che non tien conto del Furor sì fiero; Pur sebben va con sì sicuro petto, Gli sta lontano anch'ei per buon rispetto. Attonuit mentes? Pentheus ait: aerane tantum 534. Ut quos non bellicus. Res longe indignissima, moveri et expugnari cantibus ac vocibus feminarum, ebriorum; et a constantia, gravitate, magnitudine animi et fortitudine tam facile dimoveri. 6 i 223 Segue dappoi su 'l carro ornato e bello Bacco, con viso amabile e sereno: Indi ne vien su'l piccolo asinello Il vecchio, e non giammai sobrio Sileno, Che di fumo di vin colmo ha il cervello, E di cibo, e di vino il ventre ha pieno; Ed ebro, un paralitico rassembra, Così tremano a lui l'antiche membra. 224 D' intorno a lui varj fanciulli avea: Quel tenea in man dell'asinello il laccio, Quell' altro nella groppa il percotea, Posava ei sopra due questo, e quel braccio; E con plauso d' ognun spesso bevea, E si godea quel fanciullesco impaccio: E'l vecchio, e quei fanciulli allegri e grati, Di pampini e di frondi erano ornati. 225 Mentre va Bacco al bel monte Citero 226 Penteo di farsi Imperator credea, Già |