Vertit ad hanc torvi Dea bellica luminis orbem: Ut pariter pectus, positamque in pectore forti 760 755. Ægida. Scutum seu loricam Jovi et Palladi propriam, Tñs aiyòs, caprae vel potius squamoso draconis corio contectam, in caput, homines in lapides convertens. qua Medusae 557. Lemnicolae stirpem. Erichtonium filium Vulcani, qui in Lemnum insulam è caelo cecidit. 283 Guardò con torto e con crudel aspetto E tal sospir diè fuor, che tremò il petto, Vede, ch' oltre all' ingiuria, oltre al dispetto, 284 Più la sdegnata Dea non può soffrire Una stretta, selvaggia, e scura valle Fra monti, che tant' alte hanno le spalle, In questa valle nel più folto bosco 770 Huc ubi pervenit belli metuenda virago, 765 775 |