Archivio della Società romana di storia patria, Band 8Presso la Società, 1885 |
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Seite 219 - Dice, che Roma ogni ora Con gli occhi di dolor bagnati e molli Ti chier mercé da tutti sette i colli.
Seite 222 - Rade volte adiven eh' a l' alte imprese Fortuna ingiuriosa non contrasti, Ch'agli animosi fatti mal s'accorda: Ora, sgombrando '1 passo onde tu intrasti, Fammìsi perdonar molt' altre offese, Ch'almen qui da sé stessa si discorda: Però che, quanto '1 mondo si ricorda, Ad uom mortai non fu aperta la via Per farsi, come a te, di fama eterno; Che puoi drizzar, s...
Seite 221 - 1 vulgo inerme De la tenera etate, ei vecchi stanchi C' hanno sé in odio e la soverchia vita, E i neri fraticelli ei bigi ei bianchi, Con l'altre schiere travagliate e 'nferme, Gridan O signor nostro, aita, aita: E la povera gente sbigottita Ti scopre le sue piaghe a mille a mille, Ch'Annibale, non ch'altri farian pio.
Seite 211 - Dio ch'arde oggi tutta, assai poche faville spegnendo," fien tranquille le voglie che si mostran si 'nfiammate: onde fien l'opre tue nel ciel laudate. Orsi, lupi, leoni, aquile e serpi" ad una gran marmorea colonna fanno noia sovente et a sé danno: di costor piange quella gentil donna" che t'à chiamato, a ciò che di lei sterpi le male piante che fiorir non sanno.
Seite 222 - 1 millesimo anno, • Che 'n lei mancar quell' anime leggiadre Che locata l'avean là dov' ell' era. Ahi nova gente oltra misura altera, Irreverente a tanta et a tal madre ! Tu marito, tu padre: Ogni soccorso di tua man s'attende; Chè '1 maggior Padre ad altr
Seite 220 - ... capegli*. Non spero che già mai dal pigro sonno mova la testa, per chiamar ch'uom faccia*, si gravemente è oppressa e di tal soma. Ma non senza destino a le tue braccia, che scuoter forte e sollevar la ponno, è or commesso il nostro capo, Roma*. Pon man in quella venerabil chioma securamente e ne le trecce sparte, si che la neghittosa esca del fango. I...
Seite 619 - ... loro principi in stato, in qualunque modo si procedino e vivino. Costoro soli hanno stati, e non li defendano; sudditi e non li governano » e li stati, per essere indifesi non sono loro tolti» e li sudditi, per non essere governati, non se ne curano, né pensano né possono alienarsi da loro. Solo adunque questi principati sono sicuri e felici.
Seite 220 - Spirto gentil che quelle membra reggi dentro a le qua' peregrinando alberga un signor valoroso accorto e saggio, poi che se...
Seite 220 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man 1
Seite 221 - 1 vulgo inerme de la tenera etate ei vecchi stanchi, ch'anno sé in odio e la soverchia vita, ei neri fraticelli ei bigi ei bianchi, coll'altre schiere travagliate e 'nferme, gridan: O signor nostro, aita, aita; e la povera gente sbigottita ti scopre le sue piaghe a mille a mille...