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Tudorin Cristoforo, Scrittore.
Stella Giuseppe, Ispez. forestale.
(2 assistenti forestali).

Personale sanitario.
Borri Dr. Filippo, Medico comun.
De-Grazio Nicolò, Farmacista.
Silić-Pesel Anna, Levatrice com.

8. Comune politico di Pago.
(Pag.)

(6 Comuni censuarie; area: 5 1. [], 1207 jug. 969 tese, case: 1.020 (927 abitate, 93 inabitate); abitanti: 5.152 (2.604 m. 2.548 f.), dei quali 5.099 (2.570 m. 2.529 f.) indigeni e 53 (34 m. 19 f.) forestieri. - 2.962 (1.578 m. 1.384 f.) sono celibi, 1.895 (943 m. 952 f.) conjugati, 295 (83 m. 212 f.) in istato vedovile. - 5.149 appartengono alla religione cattolica romana, 1 alla greco-cattolica, 2 alla greco-orientale. La popolazione indigena ascende a 5.274 (2.694 m. 2.580 f.),dei quali 175 (124 m. 51 f.) sono assenti. Stato degli animali: 130 cavalli, 1 mulo, 553 asini, 1.218 capi di bestiame bovino, 26.311 pecore, 1 capra, 281 majali e 726 alveari. Rendita fondiaria: 21.079 fior. 56 car. m. c.)

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- 1192. Perduta l'isola, i Zaratini con 10.000 uomini tentano di riacquistarla e commettono grandi devastazioni. 1205. I Veneti muniscono il castello di Pago e lo governano in proprio nome. 1311. Cacciato il Rettore Veneto, i Zaratini vanno con forte mano di soldati per riprendere Pago o devastano quell'isola. 1346. Gli abitanti di Pago fanno la loro dedizione all' Ammiraglio veneto Canali. 1357. Lodovico Re d' Ungheria dona ai Zaratini la parte meridionale dell' isola, lasciando la settentrionale agli Arbesani; i Zaratini nel prenderne possesso vi commettono molte uccisioni e devastazioni, per cagione delle quali Lodovico loro la ritoglie. 1393. I Zaratini sono in possesso dell' isola; gli abitanti di Pago discacciano il Rettore Zaratino ed il Vicario Arcivescovile, creano un proprio Rettore ed eleggono a Vescovo Stefano Bormea. I Zaratini sotto il comando di Damiano de Nassi mandano una piccola flottiglia con soldati, i quali prendono la città, la saccheggiano, uccidono molti abitanti e conducono seco a Zara i principali del Clero con Bormea e dei cittadini. Tre anni dopo (1396) Sigismondo Duca di Brandeburgo manda il Vescovo di Zagabria, il quale ordina ai Zaratini di mettere in libertà i prigionieri e di abbandonare l'isola. 1409. Ladislao Re d' Ungheria e di Dalmazia vende l'isola di Pago ai Ve

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Personale sanitario.

Gazzari Dr. Marco, Medico comunale. Marcocchia Giov., Farmacista. Lazzarich Anna, Levatrice comunale.

B. Nel Distretto di Bencovaz.

(3 Comuni politici, 53 Comuni censuarie, v. p. 21).

1. Comune politico di Bencovaz. (Benkovac).

(27 Comuni censuarie; area: 9 1. [], 8.042 jug. 516 tese; case: 1.900 (1.718 abitate, 182 inabitate); abitanti: 11.537 (5.852 m. 5.685 f.),dei quali 11.412 (5.769 m. 5.643 f.) indigeni

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125 (83 m. 42 f.) forestieri. 6.733 (3.669 m. 3.064 f.) sono celibi, 4.151 (2.073 m. 2.078 f.) con

1) Prospetto cronologico della Storia della Dalmazia:

jugati, 650 (108 m. 542, f.) in vedovanza, 3 (2 m. 1 f.) divisi. 6.405 appartengono alla religione cattolica romana, 5.132 alla greco-orientale. La popolazione indigena ascende a 11.559 (5.903 m. 5.656 f.), dei quali 147 (134 m. 13 f.) sono assenti. Stato degli animali: 2.651 cavalli, 44 muli, 668 asini, 4.914 capi di bestiame bovino, 35.750 pecore, 14.994 capre, 1.005 majali, e 421 alveari. Rendita fondiaria: 53.538 fior. 27 car. m. c.)

·

Nel circondario di Bencovaz trovasi il lago di Vrana, nel quale vien esercitata la pesca delle sanguisughe e delle anguille. Presso il lago stesso scorgonsi tuttavia le rovine del Monastero, che colla chiesa e le terre di S. Giorgio Zvonimiro Demetrio, Re della Croazia e Dalmazia, nel 1076 avea donato al Pontefice Gregorio VII. Alessandro III. con Bolla spedita a Gerardo Veronese, Arcivescovo di Spalato, concesse nel 1168 il cenobio e le terre di Vrana (Aurana, Aurozona) ai Cavalieri Templari, sottraendolo alla giurisdizione del Vescovo di Scardona, il quale pretendeva gli fosse soggetto. Nel 1205 Bernardo, Arcivescovo di Spalato, col tesoro depositato presso i Templari di Vrana pattuiva coi Gaetani (Gaeta) un soccorso di 10 galere favore dei Zaratini contro i Veneziani. Nel 1245 Bela IV., venuto in Dalmazia, tenne comizi presso i Templari e sciolse le differenze fra le città rivali. Nel 1312 Vrana, posseduta dai Templari, dopo la loro soppressione avvenuta nel Concilio sotto Clemente V. (1311) passò ai Cavalieri di Rodi (Gioanniti).

1347. Lodovico Re d'Ungheria riposò alcun tempo a Vrana, ridotta a soggezione nell' anno precedente.

1382. Giovanni Palisna, Priore dei

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Cavalieri Gioanniti di Vrana, congiurò con altri magnati contro Maria Regina d'Ungheria ed Elisabetta sua madre per mettere sul trono Carlo Duca di Durazzo fu Re di Napoli. 1383 le due Regine ridussero alla sommissione il castello di Vrana. 1389. Tvartko I. Re di Bossina e Rascia e della Marittima sconfisse presso Vrana due Generali di Sigismondo mandati in Dalmazia contro i ribelli. 1420. Nacque a Vrana Luciano di Martino di Zara, celebre architetto, († 1482). 1521. I Turchi abbruciarono il castello. 1648. Lo armi dalmatiche coll' ajuto di Venezia ricuperarono Vrana dopo aver battuti i Turchi 1).

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Personale sanitario. Inghini Dr. Felice, I. R. Medico distrettuale (p. 22).

2. Comune politico di Obbrovazzo (Obrovac).

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(15 Comuni censuarie; area: 12 1. [], 1.694 jug. 1.175 tese; case: 1.642 (1602 abitate, 40 inabitate); abitanti: 10.612 (5.519 m. 5.093 f.), dei quali 10.346 (5.383 m. 4.963 f.) indigeni e 266 (136 m. 130 f.) forestieri. 6.193 (3.443 m. 2.750 f.) sono celibi, 3.831 (1.915 m. 1.916 f.) conjugati, 586 (160 m. 426 f.) in vedovanza, 2 (1 m. 1. f.) divisi. 4.775 appartengono alla religione cattolica romana, 5.837 alla greco-orientale. La popolazione indigena ascende a 10.644 (5.599 m. 5.045 f.), dei quali 298 (216 m. 82 f.) sono assenti. Stato degli animali: 905 cavalli, 11 muli, 419 asini, 5.154 capi di bestiame bovino, 36.920 pecore, 35.460 capre, 1.157 majali, 841 alveari. Rendita fondiaria: 16.612 fior. 11 car. m. c.) Nel mare di Carin si pescano le rinomate ostriche che sono le migliori del mare Adriatico. Carin prese

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Allavanja Demet. Birkić Stef. - Bus

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1) Prospetto cronologico della Storia ljeta Gasp. - Desnica Daniele. - Dini

della Dalmazia.

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(11 Comuni censuarie; area: 5 l. 0, 5.105 jug. 1.179 tese; case: 1.614 (1.330 abitate, 284 inabitate); abitanti: 7.754 (4.054 m. 3700 f), dei quali 7.730 (4.039 m. 3,691 f.), indigeni e 24 (15 m. 9 f.) forestieri.- 4.442 (2.503 m. 1.939 f.) sono celibi, 2.855 (1.424 m. 1.431 f.) conjugati, 455 (126 m. 329 f.) in vedovanza e 2 (1 m. 1 f.) divisi. - 801 appartengono alla religione cattolica romana, 6.953 alla grecoorientale. La popolazione indigena ascende a 7.927 (4.208 m. 3.719 f.), dei quali 197 (169 m. 28 f.) sono assenti. - Stato degli animali: 515 cavalli, 5 muli, 42 asini, 2.915 capi di bestiame bovino, 24.930 pecore, 14.976 capre, 1.148 majali, 173 alveari. Rendita fondiaria: 16.003 fior. 2 car. m. c.)

Partendo da Kistagne verso Knin a poca distanza dalla borgata vicino alla strada maestra esistono tuttavia gli avanzi di tre archi di pietre detti dagli abitanti di Kistagne Suplja zarkva (chiesa perforata). Si crede

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f.), dei quali 23.440 (12.397 m. 11.043 f.) indigeni e 331 (174 m. 157 f.) forestieri. 12.953 (7.363 m. 5.590 f.) sono celiki, 9.304 (4.647 m. 4.657 f.) conjugati, 1.514 (561 m. 953 f.) in istato vedovile. - 5.746 appartengono alla religione cattolica romana, 18.025 alla greco-orientale. La popolazione indigena ascende a 23.758 (12.676 m. 11.082 f.), dei quali 318 (279 m. 39 f.) sono assenti. Bestiame: 1.359 cavalli, 4 muli, 571 asini, 8.888. capi bovini, 62.359 pecore, 18.230 capre, 2,367 majali, 685 alveari. Rendita fondiaria: 61.127 fior. 20 car. m. c.)

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Si crede che Knin (lat. Ticinum) sia inalzato sulle rovine dell' antica città di Arduba che venne distrutta da Germanico, condottiero romano. Dione Cassio racconta che gli abitanti di Arduba fecero disperata resistenza e che le donne abbiano preferito precipitarsi nelle fiamme e nelle acque della Kerka, anzichè sottomettersi alla schiavitù romana. Knin dividesi in due parti, cioè in fortezza ed in borgata. La fortezza trovasi su di un' erta montagna che domina la borgata ed il ponte, il quale attraversa la Kerka, ma è simultaneamente dominata dalle alture che la circondano. Essa consiste in alcune fortificazioni di antico e nuovo sistema, in cui lavorarono e Turchi e Veneziani, Francesi ed Austriaci. Nell' anno 1052 Cresimiro Pietro III. Re di Croazia fonda il Vescovato di Knin. 1264. Stefano figlio di Bela IV. nominato Duca della Slavonia ossia della Dalmazia e Croazia riceve a Knin con grande solennità il giuramento dei Croati e delle città Dalmatiche.

1322. Carlo Roberto, Re di Napoli, Ungheria, Croazia e Dalmazia viene a Knin, dove dal Bano Mladino

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1396. Sigismondo Duca di Brandeburgo, sposo di Maria Regina, sconfitto dai Turchi si salva a Knin e vi si trattiene tutto l'inverno. 1493. In quest' anno la comunità di Knin novera ancora 100 famiglie notabili. 1500. I Turchi desolano il territorio. 1521. I Turchi prendono Knin. 1648. Il Generale Foscolo Veneto batte i Turchi e distrugge la fortezza. 1687. Ricaduta nelle mani dei Turchi, il Generale Cornaro se ne impadronisce. 1712. I Veneti onde dilatare i confini di Knin (e Sign) attaccano le posizioni turche di Zozvina, Stermizza e Plavno e se ne fanno padroni. 1715. Mehemed Bascià di Bosnia ricompare; i Veneti coi Morlacchi comandati dal Generale Emo difendono i punti di Roncislap e Knin, ed obbligano i Turchi a ritornare in Bosnia. 1796. Morte di Lorgna Antonio Maria architetto e matematico nato a Knin. 1806. Le armi Francesi con 5000 uomini guidati dal Generale Molitor entrano (10 Febbraio) per Knin nella Dalmazia. 1809. I Francesi mettono la fortezza in istato di difesa. 1813. La fortezza si arrende senza resistenza al comandante delle truppe austriache 1).

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