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Domancich Dn. Giorg., Vicario cor. Cooper. parrocch., Cerimoniere.

Paulovich Dn. Giov., Vicario cor. Cooper. parrocch., Predicatore.

Cassandrich Dn. Franc., Vicario cor., Coop. parrocch.

Grimani Dn. Gius., Vicario cor., Coop. parrocch.

Devecchi Dn. Piet., sac. def.

Cancelleria Vescovile.

Cassandrich Giov., Cancelliere.

Isola di Lesina.

(Nell'Isola di Lesina sono istituiti 3 Decanati con 11 Parrocchie e 5 Cappellanie; vi sussistono 3 Conventi, uno dei F.F. M.M. 0.0. Francescani della Provincia di S. Girolamo, uno dei P.P. Domenicani ed uno delle R.R. M.M. Benedettine).

I. Decanato di Lesína.

(comprende 2 Parrocchio, 1 Cappellania).

1. Parrocchia Arcipretale di Lesina. Torre Rmo. Dn. Luca, (p. 210), parr. decano.

(Cooperatori i quattro Vicarî corali, (v. s.).

2. Parrocchia di Brusie.
Plancich Dn. Giorg., parr.
3. Cappellania di Grabic.
Novak Dn. Mich., cappell.

II. Decanato di Cittavecchia.

(comprende 7 Parrocchie, 2 Cappellanie).

1. Parrocchia di Cittavecchia. Gelinich Rino. Dn. Matt., Canou. onor. (v. s.), parr., decano.

Mulanovich Dn. Stef., I. coop.
Illiich Dn. Bartol., II. coop.

2. Cappellania di Dol.
Zarich Da. Giorg., cappell.
3. Parrocchia di Verbagno.
Stipissich Da. Nic., parr.

4. Parrocchia di Sfirze. Novak Dn. Giac., amminist. 5. Cappellania di S. Domenica. Novak Dn. Giac., (v. s.) escurs. 6. Parrocchia di Verbosca. Lucich Dn. Luca, parr.

7. Parrocchia di Gelsa. Gamulin Dn. Nic., Esaminat. prosin., parroco.

Gamulin Dn. Matt., coop.

8. Parrocchia di Pitve. Dubocovich Dn. Vinc., parr.

9. Parrocchia di Vrisnik. Lucich Dn. Vinc., amminist. III. Decanato di S. Giorgio. (comprende 2 Parrocchie, 2 Cappellanie).

1. Parrocchia di S. Giorgio. Plancich Dn. Giorg., parr., dec.

2. Parrocchia di Gdign.
Garcinna Dn. Nic., parr.
3. Cappellania di Bogomoglie.
Stipetich Dn. Vinc., cappell.
4. Cappellania di Zastrazischie.
Lucich P. Bonav., amminist.

Clero regolare nell'isola di
Lesina.

Convento dei P.P. M.M. Osservanti di S. Francesco della Provincia di S. Girolamo.

(Questo per concessione del Pontefice Pio II. venne eretto nel 1461. In bella ed aperta posizione presso al mare, a poca distanza dalla città. In punto ove esisteva in antico una cappella dedicata alla S. Croce, che diede il nome a quella località. Nel 1571 venne distrutto dai Turchi. Nel 1574 fu rifabbricato. Possiede preziose tele di Giacomo Palma juniore, del Bassano, di Francesco Santa Croce, e ciò in Chiesa. Nel refettorio il rinomato Cenacolo, lavoro del fiorentine celebre Professore Matteo Rosselli. Ha

una torre di campanile di bellissima architettura a giorno. Il convento è dei più vasti in Provincia).

Maroevich M. R. P. Bonagrazia, Consigl. concist., ex Provinciale. Glich P. Luigi, Guardiano. Latzlberger P. Sebast., Lettore di Filosofia, confess.

Dobrilovich Fra Aless., laico. Convento delle R. R. Monache di

S. Benedetto.

(Due patrizie famiglie di Lesina, Lucio e Niccolini ne' secoli andati ardentemente bramavano la istituzione nella città di Lesina di un Convento di Monache. A tal fine ne avevano assegnato e beni fondi e stabili. Ancor prima del 1557, avevasi dato mano alla fabbrica dell'istituto di Monache, poscia tralasciata. Nel 1557, come da iscrizione lapidaria esistente, si proseguiva nell' opera, ma siccome la fabbrica era stata intrapresa fuori delle mura della città venne, per osservanza delle leggi Canoniche, fatta sospendere, abbandonare. Posteriormente entro la città venne ridotto lo stabilimento opportuno, e nel 1622 sotto il Vescovo Vincenzo Milani ebbe vita l'istituzione in Lesina delle Monache Benedettine, fatte venire per fondamento due Monache dal Convento di S. Margherita di Pago. Da allora in poi il Convento sussiste. A queste monache è appoggiata l'istruzione puellare in questa città, ed è bene diretta ed utile. Il convento viene sempre migliorato. La Chiesa possiede una tela pregievole del Maestro di Scuola Veneta Liberale Cozza, del 1790).

Obuljen R. M. Maria Teresa, Superiora e maestra delle novizie.

Tombolani M. Maria Geltrude, Vicaria, maestra-dirigente della Scuola.

Carlovaz M. Maria Luigia.

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Convento dei P.P. Conventuali. Marincovich P. Girol., Guardiano. Chinchella P. Luigi, confess. Bunicich Fr. Marco, laico.

Isola della Brazza.

(Nell' Isola della Brazza sono istituiti 2 Decanati con 15 Parrocchie e 8 Cappellanie. Vi sussistono 2 Conventi, l'uno dei P. P. Predicatori, l'altro dei F.F. M.M. 0.0. Francescani della Provincia del S.S. Redentore).

V. Decanato di Neresi. (comprende 8 Parrocchie, 7 Cappellanie).

1. Parrocchia di Neresi. Zudenigo Dn. Giorg., amm., dec.

2. Cappellania dell' Eremo Blazza. Milichievich Dn. Nic., cappell. 3. Parrocchia di Humazzo inferiore. Perich Dn. Pietro, parr. 4. Cappellania di Dracevizza. Glassinovich Dn. Mich., cappell.

5. Parrocchia di Bol. Convento dei P.P. Predicatori. Bojanich M. R. P. Angelo, ex Provinciale, parr.

Plancich P. Raimondo, confess., Priore.

Marincovich Fr. Vincenzo, laico. 6. Cappellania della Valle Spina ed Eremo Silvio. Crinfocai Dn. And., cappell. 7. Parrocchia di S. Martino. Convento dei F.F. M.M. 0.0. Francescani della Provincia del S.S. Re

dentore.

(L'erezione di questo sacro edificio accenna ad una delle più fiere persecuzioni degli ottomani, quale fu quella del 1643; alla fuga di alcuni F.F. M.M. dalle sponde dell' opposto continente; all' emigrazione di famiglie cattoliche dai contorni di Macarsca e dal Primorie inferiore; alle sollecite cure de' medesimi Francescani verso l'umanità e la religione. Qui un umile frate, l'autore dell'illirico canzoniere, Andrea Cacich-Miossich, si vide affaccendarsi giorno e notte nella fabbrica del monastero, confondersi e' stesso fra gli operai nel trasportare travi e pietre; animare i raminghi e consolarli colla. distribuzione delle elemosine che nottetempo gli venivan da ignoto mani. Un amico e benefattore delle famiglie emigrate, il P. Matteo Giuranovich, venne preposto a Superiore del nuovo convento. 1)

1) P. Donato Fabianich, Storia dei F.F. M.M.

Perich P. Andrea, Guardiano, pro

parroco.

8. Parrocchia di Selza.
(ora vacante) parr.
Marghetich Dn. Marco, coop.
9. Cappellania di Villanuova.
Marghetich Dn. Marco, (v. s.).

10. Cappellania di Povie.
Bonacci Dn. Franc., capp.

11. Parrocchia di Prasnizze. Scarich Dn. Matt., parr.

12. Cappellania di Humazzo super. Cuglis Dn. Ant., cappell.

13. Parrocchia di Bobovischie.
Bonacci Dn. Girol., parr.

14. Cappellania di Lozischie.
Gospodnetich Dn. Franc., capp.

15. Parrocchia di Milnà. Marincovich Dn. Ant.. parr. Vicich Dn. Rainerio, coop. VI. Decanato di S. Pietro. (comprende 7 Parrocchie, 1 Cappellania).

1. Parrocchia di S. Pietro. Tomich Dn. Gius., Consigl. concist., parr., decano.

Vittaich Dn. Ant., coop.
Tomich Dn. Gius. jun., coop.

2. Parrocchia di Mirze. Cargotich Dn. Franc., Consigliere concist., parr.

3. Parrocchia di S. Giovanni.
Roccocich Dn. Giov., parr.
Vladislavich Dn. Stef., coop.
4. Parrocchia di Postire.
Calafatich Dn. Rocco, parr.
Slovinich Dn. Rocco jun., coop.

5. Parrocchia di Dol.
Ostoich Dn. Andrea, parr.
Nigoevich Dn. Sim., suppl.

6. Parrocchia di Scrip. Vullich Dn. Giov., parr.

7. Cappellania di Splisca. Scarpa Dn. Cosimo, cappell.

8. Parrocchia di Pucischie. Lussich Dn. Pietro, parr.

Diocesi di Cattaro.

(Benchè fin dai tempi di S. Tito e S. Doimo, Apostoli della Dalmazia, o poco dopo, sieno state annunziate le verità evangeliche agli Ascriviensi, che erano gli antichi abitanti delle Bocche di Cattaro, tuttavia s' ignora precisamente quando Ascrivio, o Cattaro abbia cominciato ad avere Vescovi propri. Il Diocleate nella sua storia degli Slavi (cap. X.) parlando del Concilio provinciale tenutosi ai tempi di Papa Stefano .. (senza numero) nella pianura di Dalma, sotto la presidenza dei Legati della S. Sede e dietro ricerca di Buldimiro, Re Slavo Cristianissimo, detto Svetopelek, annovera anche Cattaro fra le suffraganee vescovili di Dioclea. Se non che, mancando quivi la data, non convengono i critici sull' epoca di quel Concilio. Altri opinano che siasi tenuto dopo la metà del secolo VIII; poichè allora regnò Buldimiro e ciò combina anche colla storia de' Papi, perchè tre di nome Stefano sedettero sulla cattedra di S. Pietro dall' anno 752 all'anno 772. Ma siccome in quel racconto si fa pure menzione di Costantino, detto poscia Cirillo Apostolo dell' Illiria, e dei Legati dell' Imperatore Michele, e non essendo stato in tutto il secolo ottavo nell' oriente alcun Imperatore col nome di Michele, mentre tre all' incontro se ne contano dall' anno 811 all' 867, nella qual epoca fiorì pure il Santo Apostolo dell' Illiria Cirillo: così per comporre quell' anacronismo ritiene il P. Farlati che ciò che quivi Diocleate attribuisce al Re Buldimiro convenga piuttosto al Re Slavo Paulimiro, che regnò un secolo dopo, e che quel Concilio sia stato tenuto dopo la metà del secolo nono (verso l'anno 877),

a'tempi di Papa Giovanni VIII. e di Basilio Imperatore, e conseguentemente che in quell' epoca Cattaro abbia cominciato ad avere il proprio Vescovo; tanto più perchè nell'istrumento d'acquisto del corpo di San Trifone, d.d. 13 Gennajo 809, non si fa cenno di Vescovo, ma solamente di chierici accorsi secondo l'ordine. Ciò non ostante altri diversamente opinano, che per difetto di dati positivi non può logicamente inferirsi la mancanza di Vescovo a que' dì, poichè poteva esistere sebbene non nominato nell' istrumento, poteva anche essere compreso nella generica parola di chierici secondo l'ordine, e poteva pure essere assente o impedito d'intervenire al trasporto del sacro corpo o anche la sede vacante. Oltre di che stando pure alla relazione dello stesso Diocleate, sebbene ai tempi del Concilio Delmitano Cattaro sia stata annoverata fra le città vescovili suffraganee al Metropolita di Dioclea, ciò tuttavia non prova che appena allora abbia avuto il proprio Vescovo, poichè poteva averlo avuto anche prima soggetto al Metropolita di Salona e poi di Spalato; nè certamente tutte quelle sedi vescovili, di cui quivi si fa menzione erano allora novellamente istituite. Infatti il Moroni nel suo Dizionario di erudizione storicoecclesiastica dice che la sede vescovile di Cattaro vanta l'origine nel sesto secolo.

Del resto, comunque siasi, fino al secolo undecimo non viene fatto di trovare negli antichi scrittori memoria che di due Vescovi cattarensi e anche questi anonimi. Verso il fine del secolo XI. cominciano a comparire col proprio nome e con una serie non interrotta arrivano fino ai nostri

giorni.

La Chiesa ascriviense poi cattarense da principio fu soggetta al Metropolita di Salona, e distrutta questa città nel 639, passò a quella di Spalato. Giusta a quanto si disse di sopra nel secolo ottavo, o nono, fu aggregata fra le suffraganee di Dioclea, e distrutta questa verso la fine del secolo decimo, o sul principio dell' undecimo, ritornò sotto la giurisdizione dello Spalatense; poi dopo pochi anni fu soggetta al nuovo Arcivescovo di Antivari. Da questo passò alla giurisdizione del Metropolita di Ragusa, circa la metà del secolo duodecimo, ed Alessandro III. P. R. verso l'anno 1178 la dichiarò della Metropoli di Bari. Finalmente in vigore delle lettere Apostoliche di Leone XII., che cominciano "Locum Beati Petri, del 30 Giugno 1828, divenne suffraganca al Metropolita di Zara.

Ferdinando Ughelli ha tessuto un ristrettissimo catalogo de' Vescovi di Cattaro, fra i suffraganci alla provincia di Bari, ma egli ha sorpassato molti de' tempi antichi, che gli erano ignoti. Una più copiosa e più erudita serie ci diede Flaminio Corner, celebre ed erudito Senatore Veneto; ma più di tutti il P. Farlati nel suo Illirico sacro, nel quale dall' anno 877 al 1796 racconta le gesta di sessanta Vescovi cattarensi, ai quali dal 1801 fino al presente si aggiungono cinque. Ma conviene innanzi tratto sapere, che il Vescovato di Cattaro anticamente non aveva tutta quella estensione che ha presentemente. Poichè Risano e Budua coi loro territori che ora appartengono a Cattaro, avevano Vescovi propri, quella fino all' anno 1540, questa fino al 1570 circa.

I primordi episcopali di Risano sono assai antichi, ma ignoti. Pochi tuttavia

sono i Vescovi che si possono noveraro e nessuno anteriore a Sebastiano, a cui vuolsi che S. Gregorio Magno abbia diretto due lettere nel 591 e 595.

Dopo di quello la Chiesa di Risano, per lo spazio quasi di 700 anni, o non ebbe più Vescovi, o almeno non v'è di loro memoria. Nella seconda metà del secolo decimoterzo comincia di nuovo a risorgere, ma anche allora la successione trovasi spesso intorotta. La causa di questi disastri deve ripetersi dai tristi tempi che correvano, e dalle vicende politiche e specialmente por lo frequenti incursioni de' barbari, e persecuzioni degli scismatici. Fu soggetta ordinariamente a quei Metropoliti, a cui fu la Chiesa di Cattaro, tranne che dove quest'ultima dal secolo duodecimo era dipendente dal Metropolita di Bari fino al 1828, quella si trova soggetta ora alla Antivarina, ed ora alla Ragusina Metropoli. La sua spirituale giurisdizione si estendeva da Risano fino a Castelnuovo. Se non che nel lungo corso degli anni, parte a motivo delle persecuzioni e vicende politiche, e parte per le emigrazioni, essendo notabilmente diminuito il numero dei cattolici, non solo a Risano, dove rimasoro poche famiglie di rito latino, ma anche nei villaggi che facevano parte della sede Vescovile, I'amministrazione di quella Chiesa fin dal 1540 fu affidata al Vescovo di Cattaro. Laonde dal 591 fino al 1549 non si conoscono che i nomi di 14 Vescovi di Risano.

Quasi alle stesse eventualità fu soggetta la sedo vescovilo di Budna come quella di Risano ed appena 19 ne trova menzione ai tempi del Concilio Delmitano, che si terne o dopo la metà del secolo ottavo, o come ad altri piace, nel secolo nono. Da

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