Dopo la publicazione delle costituzioni universitarie del 1729, e dopo i mutamenti loro fatti, ho parlato qua e là degli stipendi assegnati ad alcuni fra i professori, secondo che mi si offeriva l'occasione di nominarli. Ma da quanto si è detto finora mal si potrebbe raccogliere qual fosse la regola, secondo la quale era generalmente fissato il soldo a ciascuno di essi, e in qual modo si migliorasse di tempo in tempo la condizione di chi attendeva all'insegnamento universitario. Per riempiere questo difetto, io pongo sott'occhio a' miei lettori un quadro generale, in cui si possono vedere i nomi dei professori di ciascuna facoltà per l'anno 1755, le cattedre loro affidate, le doti di esse cattedre, gli accrescimenti degli stipendi, e le pensioni, con cui il Re ricompensava le fatiche, la dottrina e la celebrità dei, professori. R. bigl. 13 genn. Oltre alle L. 1000 sulla tesoreria della Real NB. La lira antica piemontese equivaleva ad un franco e venti centesimi. 1200 1200 L. 30470 20600 498 LIBRO TERZO CAPO VIII - A. 1752. SCAVI DI MONTEU, ECC. Quindi si vede, come alle cattedre delle istituzioni e a quella di geometria venisse fissata la metà dello stipendio assegnato alle altre; come talvolta le pensioni agguagliassero o superassero l'annua provvisione, e come ciascun professore godesse di uno stipendio progressivo di cinque in cinque anni ). E sebbene questo soldo sia assai minore di quello, che davasi prima della ristorazione del 1720, alloraquando nessun professore ordinario aveva meno di cinquemila lire; nondimeno se vorremo considerare i tempi che corsero in tutto il secolo XVIII, e ragguagliarli colle condizioni dell'età presente, converrà conchiudere, che molto meglio si fosse provveduto ai comodi de' nostri bisavi, che a quelli dei loro pronipoti (2). E a tacere dell' adito, che a que' giorni era aperto ai professori di giungere alle primarie cariche dello stato (3), parmi che fosse assai bene considerato l'aumento progressivo dello stipendio, che ora andò in disuso riguardo ai professori, e fu solamente conservato a favore degl' impiegati nella segreteria dell'università. (1) Era stato fissato con R. biglietto dei 3 di aprile del 1738. (2) Per giudicare dirittamente in questo fatto gioverà il considerare, che, nel 1755, 58 soldi formavano il prezzo medio di ciascuna emina di grano; laddove a' giorni nostri esso ascende a cinque franchi. Inoltre si aggiunga la pigione delle case cresciuta a questi tempi senza misura. (3) In questi ultimi tempi lo Zoppi ed il Corte, tra gli altri, furono sollevati dalla cattedra alla dignità di gran cancelliere. 499 CAPO IX. Fondazione della R. Accademia delle scienze. - Ambrogio Bertrandi, Gian Francesco Cigna. Carlo Allioni. R. biglietto riguardo alla pratica da farsi dai medici. Ordini circa i misuratori, gli architetti civili ed idraulici. - Sconvenienza del dare gli esami universitari nelle province. - Il principe di Brunswick Wolffenbuttel assiste ad una laureazione in legge nella nostra università. - Il professore Giovanni Francesco Arcasio. I semi delle lettere e delle scienze gittati primamente da Vittorio Amedeo II, e poscia dal suo successore per lo spazio di quasi quarant'anni avevano ampiamente fruttificato in Piemonte, anche in mezzo ai trambusti delle guerre. Già l'università avea diffuso nei varii ordini dello stato quella coltura, per cui poteva venire a paragone colle nazioni straniere. E spezialmente nelle scienze naturali aveano levato bel grido di sè il P. Beccaria, il conte Giuseppe Angelo Saluzzo, Luigi Lagrangia, Giovanni Cigna, Carlo Allioni, Ambrogio Bertrandi, Giambatista Gaber, Michele Antonio Plazza, Lodovico Richeri, e il cavaliere Daviet de Foncenex. Alcuni di costoro verso l'anno 1757 si ristrinsero insieme per conferire intorno alla fisica, e proseguire di conserva negli esperimenti, in cui già da parecchi anni si andavano travagliando separatamente. Questi furono il conte di Saluzzo, il Lagrangia ed il Cigna. Le loro adunanze, che si tenevano in casa il Saluzzo invogliarono ben presto gli altri dotti piemontesi a farsi loro compagni in quegli esercizi scientifici. E non erano ancora passati due anni, che già quella privata società publicava colle stampe un volume di |