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CAPO VII.

Nuovo regolamento pel collegio delle province. Estensione dei cento posti gratuiti alle città di nuovo acquisto. - Ventidue posti gratuiti fondati da s. Pio V Ghislieri, incorporati nel collegio delle province. Riunione del collegio Guidetti a quello delle province. - Fondazione di un museo di antichità. Ricompense date al Bartoli.

Catalogo dei Mss. della biblioteca. - Dono del Re al Berta ed al Rivautella. Ricompense ed onori al Pasini. - Pensione al Triveri. - Il P. Giambatista Beccaria. - Il P. Sigismondo Gerdil. - Proposta di una cattedra di dritto publico. - Utilità di questo insegnamento. Visita fatta Accademia tenuta nell'università per le nozze Giambatista Carburi. - Vitaliano Donati. - Istituzione di un laboratorio di chimica metallurgica. Creazione del magistrato delle miniere. - Publicazione della farmacopea.

dal Re all'università.

del Duca di Savoia.

Quando fu nominato l'anno 1746 l'abate Ricaldone () governatore del collegio delle province, venne riformato il regolamento del 1739. E siccome agli allievi studenti di teologia, di legge, e di medicina e chirurgia erano stati aggiunti anche quelli di belle lettere, il Re nella sua istruzione (2) al novello governatore diede alcuni ordini riguardo agli esercizi da farsi in collegio dagli studenti di lettere, affinchè più facilmente si addestrassero a diventare col tempo utili insegnatori nelle scuole provinciali. Due anni dopo essendosi nella pace di Acquisgrana mantenuta a Carlo Emmanuele la possessione delle terre, già cedutegli dall' Austria nel trattato di Worms (3), egli volle

(1) I governatori di questo collegio furono, secondo l'ordine cronologico: Salmor (1729), Lea, Ricaldone, Scarampi, Vagnone, Viancini, Pochettino, Valperga, Lovera, Pistone, Incisa (1792), Giraud, Bertone di Sambuy, Avogadro, Botto di Rovre.

(2) Del dì 11 di ottobre 1746.

(3) Queste furono il contado d'Anghiera, il Vigevanasco, il Pavese tra il Po ed il Ticino, e la città di Bobbio col suo territorio.

30 VALLAURI. Storia delle Università ecc.

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far sentire anche a questi paesi novellamente acquistati gli effetti delle sue grazie; e con suo biglietto ("), indirizzato al magistrato della riforma, ordinò una nuova distribuzione dei cento posti gratuiti nel collegio delle province, assegnandone otto alle città ed alle terre di Novara, Tortona, Vigevano e Bobbio.

Già da venti anni il Piemonte godevasi il vantaggio di questa sovrana istituzione, quando piacque al Cielo di accrescerne contra ogni aspettazione la salutare influenza. Fin dall'anno 1569 il pontefice san Pio V Ghislieri, nativo del Bosco presso Alessandria, avea fondato in Pavia un collegio (2), in cui ventidue (3) giovani, fra i quali due Tortonesi, due Vigevanaschi, e diciotto Alessandrini (4) fossero allevati gratuitamente agli studi. Nella sua bolla il santo fondatore ordinava, che gli allievi si dovessero scegliere fra quelli, che non potessero comodamente mantenersi agli studi, e che a tutti si dovessero preferire quelli della famiglia Ghislieri; che fossero mantenuti nel collegio per anni sette; che la loro scelta

(1) R. biglietto del 2 di luglio 1749, con cui Carlo Emmanuele III assegna otto posti gratuiti nel collegio delle province alle città di nuovo acquisto. Arch. della R. univ. nel reg. intitolato: Raccolta di provvidenze sovrane intorno ai posti gratuiti.

(2) V. Bulla fundationis collegii Ghisleri. Papiae, del 10 di gennaio 1569. - L'originale di questo documento era l'anno 1749 nell'Archivio publico del collegio Ghislieri in Pavia. Una copia è a fol. 82 e seg. del Later. negli Archivi della R. univ.

.....

(3) La bolla del papa ha collegium . pro vigintiquatuor scholaribus. Ma nell'art. vil della convenzione fatta tra l'imperatrice Regina d'Ungheria e il Re di Sardegna sta scritto ventidue.

(4) Di questi diciotto quattro debbono essere della città di Alessandria, otto del Bosco, sei del villaggio di Frugarolo, e in mancanza di questi, del contado di Alessandria.

spettasse ai tre più vecchi della famiglia Ghislieri del Bosco, e in mancanza di loro, ai tre più vecchi del quartiere di piazza nuova dello stesso villaggio. Ora essendo insorto qualche disparere intorno alle qualità ed alle condizioni richieste a questi ventidue allievi, sudditi di S. M. Sarda, per troncare ogni quistione, il marchese D. Pio Ghislieri Ayzaga Malaspina, compatrono del collegio Ghislieri, propose al Re di pagare l'intera somma di lire milanesi ottomila quattrocento ventuna, soldi dodici, e di cedergli col consenso delle comunità interessate il diritto di nominazione dei predetti allievi, quando gli piacesse di accoglierli in qualche collegio de' suoi stati. Nella convenzione fermatasi il 4 di ottobre del 1751 tra la Sardegna, e l'Imperatrice Regina d'Ungheria (2), Carlo Emmanuele accettò la proposta del marchese (3), e assegnando l'anzidetta rendita al collegio delle province, ordinò che vi fossero accolti gli allievi Ghislieri (). Così il numero

(1) Corrispondevano a lire di Piemonte 5,614 soldi 8. - Fu poi sborsato il capitale di lire 136,337, soldi 8.

(2) V. « Traité entre S. M. le Roi de Sardaigne, et S. M. la Reine de Hongrie pour régler les différends survenus par rapport à l'exécution des traités des années 1703, 1738, 1743 et 1748, et pour favoriser le commerce des deux états ». R. Arch. di corte (Traités, paquet xxix, n. 7). - Stampato nell'op. cit. Traités publics de la R. Maison de Savoie etc. tom. II, p. 110. - Ivi è l'art. vil, relativo al collegio Ghislieri. (3) V. il R. biglietto all' abate Scarampi, governatore del collegio, del 6 di novembre 1751. Arch. della R. univ. reg. cit.

(4) La rendita del collegio delle province fu ancora accresciuta per le R. pat. del 13 di ottobre del 1778, in virtù delle quali gli fu assegnata l'annua somma di lire ottomila sul monte di san Giambatista, formato dal patrimonio della soppressa Compagnia di Gesù. V. Giraud, Mémoire sur la fondation et l'organisation du college national du Piémont, ci-devant dit des provinces. Turin, an. xI, p. 62.

(5) V. il R. bigl. del 16 di novembre 1751, indirizzato al magistrato

dei posti gratuiti sommò a cento ventidue ; tanto che l'anno 1781 con R. patenti del 24 di luglio essendo stato riunito al collegio delle province anche il collegio Guidetti (2), i posti crebbero infino a cento ventisette (3).

Il disegno del museo rassegnato a S. M. l'anno 1739 (4), non fu senza effetto. Fin dal 1746 il magistrato della ri forma affidava al Bartoli l'incarico di ordinare le cose appartenenti all'antichità, le quali già erano state raccolte a spese dell'università, ovvero regalate dal Re, e di esaminare il museo di Silvio Baldini, e del P. Leonardo di santa Cecilia, il cui acquisto era stato proposto al magistrato. Il Bartoli, che, quando trattavasi di antiquaria, era nella sua beva, fece anche più di quanto venivagli

della riforma, con cui gli ordina di ammettere nel R. collegio delle province gli allievi dei posti gratuiti Ghislieri. - Arch. della R. univ. reg. cit.

(1) Affinchè nessuna parte del regno fosse esclusa dal partecipare a questi sovrani favori, il 30 di novembre di questo stesso anno 1751 per mezzo di un nuovo scompartimento dei cento antichi posti gratuiti, il Re ne aveva assegnato quattro agli studenti della Sardegna. Ma essendosi poi ristabilite in quell'isola le università degli studi, furono giudicati pressochè inutili pei Sardi quei quattro posti gratuiti a cagione principalmente delle spese del viaggio. Epperciò il Re Vittorio Amedeo III con suo biglietto dei 23 agosto 1782, indirizzato al magistrato della riforma, dispose altrimenti di quei quattro posti. Uno l'assegnò agli abitanti della riviera di san Giulio d'Orta; l'altro alle terre della provincia di Alessandria, che non fanno parte del contado alessandrino, e sono perciò escluse dal benefizio dei posti Ghislieri. Gli altri due ei riservò a sè per destinarvi di tempo in tempo que' giovani, che o per la singolarità dell'ingegno, o per altre cagioni si mostrassero degni delle grazie sovrane.

(2) V. Il Libro II della presente Storia.

(3) I cinque posti del collegio Guidetti furono per qualche tempo ridotti alla metà, come ho detto altrove (Libro II). Ora però si eseguisce religiosamente la volontà del testatore.

(4) V. il capo vl di questo Libro.

richiesto. Osservò diligentemente ogni cosa; ordinò e descrisse le medaglie già possedute dall' università; non risparmiò veruna spesa in un viaggio che fece per l'Italia visitando più di trenta musei; e il 28 di febbraio del 1747 presentò al magistrato una ben particolarizzata serittura, in cui si contengono le avvertenze necessarie per l'acquisto degli oggetti vendibili dal Baldini, e per l'erezione del museo universitario. In seguito alla relazione del dotto ed operoso Bartoli, addì 16 di settembre di quell'anno si fece l'acquisto del museo del Baldini pel prezzo di quattordicimila lire. Poco di poi seguì la compra delle statue e delle antichità figurate, che appartenevano al cavaliere Ferrero di Lavriano, per la somma di ottomila e cinquecento lire. A queste due collezioni si aggiunsero le cose già possedute dall'università, alcune centinaia di medaglie d'oro e d'argento, molte migliaia di bronzo donate dal Re insieme con parecchi camei ed antichi eccellenti intagli. E con questo corredo si potè primamente aprire al pubblico un museo di antichità in una delle camere della biblioteca. Questi lavori del Bartoli gli fruttarono poi l'anno 1750 una pensione di lire mille ("); l'anno di poi il titolo di antiquario regio (2), e nel 1763 (3) l'ufficio di direttore del museo, di cui dodici anni prima era stato nominato conservatore il sacerdote Antonio Rivautella ().

(1) V. i R. biglietti del 25 maggio 1750, e 13 gmnaio 1752. - Arch. della R. unic.

(2) R. pat. del 15 settembre 1751. - Arch. della R. unir, rog. Patenti e cariche.

(3) R. pat. del 27 marzo 1763. Arch. dell'unir. loc. cit. (4) Fu nominato il 25 di settembre 1751.

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